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Cronaca

Confiscati beni a Emiliano Francavilla: casa e auto per 500mila euro

Si tratta di un appartamento finemente arredato con giardino e cantina e di un'autovettura per un valore complessivo di oltre 500mila euro. Tutti beni già sequestrati lo scorso febbraio

Confiscati beni per 500mila euro a Emiliano Francavilla, 36enne foggiano considerato “socialmente pericoloso” nell’accezione del codice antimafia. Il provvedimento è stato eseguito quest’oggi, dai militari del Gico della Guardia di Finanza di Bari e dagli agenti dell’ufficio misure di prevenzione e sicurezza della questura di Foggia. Entrando nel dettaglio dei beni confiscati, si tratta di un appartamento finemente arredato con giardino e cantina e di un’autovettura per un valore complessivo di oltre 500mila euro, beni già sottoposti a sequestro lo scorso 19 febbraio.

Il provvedimento si è reso necessario alla luce dei numerosi e gravi precedenti penali e di polizia, che denotano una spiccata dedizione al crimine fin dal 2002: associazione di tipo mafioso, lesioni personali, estorsione, truffa, porto abusivo d’armi, falso, ricettazione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, violenza privata, danneggiamento, favoreggiamento, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti.

Emiliano Francavilla, infatti, è considerato dagli inquirenti “un esponente di spicco della Società Foggiana” ed è attualmente detenuto in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari il 6 giugno del 2012 nell’ambito dell’operazione ‘Baccus’ condotta dalla Squadra Mobile di Foggia e dal G.I.C.O. di Bari, in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

E in forza dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla stessa autorità giudiziaria il 5 luglio 2013, nell’ambito dell’operazione ‘Corona’, eseguita dai carabinieri in relazione ai reati di associazione mafiosa, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, violenza privata, estorsione, danneggiamento e detenzione e porto illegale di armi. Le indagini eseguite dai finanzieri, invece, hanno permesso di verificare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità del pregiudicato e la sua capacità economica. Nello specifico, gli accertamenti hanno portato a dimostrare che Francavilla, dal 2007 al 2012, a fronte di disponibilità lecite per circa 280mila euro aveva sostenuto spese ed investimenti per oltre 500mila euro.

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