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Cronaca Monte Sant'Angelo

Sciolto per mafia, a Monte Sant’Angelo arriva la commissione straordinaria

Composta dal viceprefetto Andrea Cantadori, dal viceprefetto aggiunto Alberto Monno e da Sebastiano Giangrande, dirigente di II fascia Area I. Miglio: “Restare accanto alla cittadinanza e al Gargano”

In attesa del perfezionamento dell’iter procedurale con la firma del presidente della Repubblica e la registrazione della Corte dei Conti, con contestuale nomina a commissari prefettizi dei componenti della commissione straordinaria, alla quale è stata momentaneamente affidata la gestione dell’Ente composta dal viceprefetto Andrea Cantadori, dal viceprefetto aggiunto Alberto Monno e da Sebastiano Giangrande, dirigente di II fascia Area I, Monte Sant'Angelo attende con ansia le motivazioni che hanno spinto il Consiglio dei Ministri a sciogliere il comune per mafia, in primis il sindaco Antonio Di Iasio, che ha però sostenuto di non essere “mai stati condizionati da nessuno in questi tre anni”.

Motivazioni che attende anche il presidente della Provincia: “Desidero rivolgere un pensiero di solidarietà e partecipazione nei confronti della popolazione di Monte Sant’Angelo. I cittadini sappiano che questa tragica ‘prima volta’ non coinvolge solo il territorio del loro Comune, ma ciascuna delle comunità della Provincia di Capitanata. Non è il momento delle accuse, anche se tutti vorremmo capire e conoscere fino in fondo cosa ha spinto lo Stato a prendere un provvedimento così grave.”

Aggiunge Francesco Miglio: “In questo momento, l’unica cosa da fare è restare accanto alla gente di Monte Sant’Angelo e dell’intero Gargano. Sarebbe ancora più grave lasciare i cittadini nella solitudine, soprattutto in questa fase densa di domande ma priva del tutto di risposte. Infine desidero richiamare tutti, in primis le forze politiche, a comportamenti scevri da vittimismo o peggio ancora animate da sciacallaggio. Il nostro territorio, ne sono certo, non merita ulteriore sofferenza”.

Anche Francesco Di Noia, in rappresentanza dei Giovani Democratici di Capitanata, ha commentato la notizia: “Il silenzio calato dopo lo scioglimento del Comune di Monte Sant’Angelo per infiltrazioni criminali è imbarazzante. Si tratta di un fatto grave che contribuirà ad alimentare la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni e che, per questo, deve interrogare la politica e i partiti sulla propria funzione, sulle buone pratiche di governo da adottare e sugli anticorpi di cui il sistema si deve dotare per evitare il ripetersi di questi fenomeni.

Siamo vicini al popolo montanaro e alla meravigliosa città di Monte Sant’Angelo. Esprimiamo la nostra solidarietà ai consiglieri comunali del Pd, Giovanni Vergura e Generoso Rignanese, ai compagni del Pd di Monte e a tutti coloro che, in questi anni, si sono battuti per affermare il corretto esercizio dell’attività amministrativa e il rispetto della legalità.

Solo due anni fa abbiamo riunito i GD di Capitanata nella cittadina garganica alla presenza dei segretari regionale e nazionale della nostra organizzazione per manifestare la nostra vicinanza a Giovanni Vergura, vittima di un violento atto intimidatorio. Da oggi saremo ancora più presenti per sostenere quanti vorranno sposare la battaglia per la legalità.

In attesa di conoscere gli sviluppi e le precise responsabilità su quanto accaduto, infine, siamo convinti che la Città di Monte Sant’Angelo saprà superare questo evento grazie alle sue energie migliori e allo scatto di orgoglio dei suoi cittadini onesti, che sono la stragrande maggioranza.”

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