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Cronaca Candela

Si impiccò dopo un pestaggio a soli 30 anni, 'Chi l'ha Visto?' riapre il caso di Claudio: "Chi sa, parli"

Foggiatoday per prima e a più riprese parlò dello strano caso del suicidio del giovane ragazzo di Candela. Oggi la mamma si rivolge alle telecamere di Federica Sciarelli e lotta contro l'archiviazione del caso

Anche ‘Chi l’ha Visto?’, la storica trasmissione di Federica Sciarelli si è occupata ieri di una storia che ha scosso Candela, paese in provincia di Foggia, di cui Foggiatoday si è occupata a più riprese nel tentativo di restituire un briciolo di verità alla famiglia di Claudio Onorato, il ragazzo trentenne che una mattina di febbraio (era il 4 febbraio 2018) decise di togliersi la vita impiccandosi.

Qui la puntata.

Un mese prima, come ampiamente raccontato e denunciato, Claudio era stato picchiato dai familiari della ragazza che frequentava. Era il 6 gennaio: mentre il paese si gode l’attrazione del ‘Volo della Befana’, Claudio subisce un  pestaggio in maniera vigliacca e vola giù in un burrone profondo tre metri.

I segni di quelle percosse li porterà nei giorni a venire, sul corpo e nell’anima. Fino a decidere un mese dopo di togliersi la vita. Nel mezzo, giorni di paura raccontano i familiari e gli amici, in cui sul suo cellulare continuavano ad arrivare minacce. Gli amici dovevano accompagnarlo finanche a comprare il pane.

In una chat con una amica Claudio dice di essere stanco, che voleva solo essere lasciato in pace e temeva che “loro” potessero rigirare la verità dei fatti. Nel gruppo che lo ha aggredito anche due esponenti della Protezione civile, poi allontanati dal lavoro.

Per la famiglia si è trattato di istigazione al suicidio e si è opposta alla richiesta di archiviazione del caso che giace presso il Tribunale di Foggia. “C’è tanta gente che sa tante cose, si facciano avanti, ce lo dicano cosa è accaduto. Perché non deve succedere a nessun altro” dichiara Cinzia Ciocia, madre di Claudio, alle telecamere di Chi l’ha Visto?

Claudio si è impiccato. Chi lo ha aggredito rischia oggi di pagare solo una multa per percosse. Cosa buona e giusta sarebbe se anche il sindaco di Candela, Nicola Gatta, si unisse alla richiesta di verità della famiglia del suo concittadino precocemente deceduto. Perché un giovane che si toglie la vita in una comunità, tanto più se piccola, è la sconfitta di tutta la comunità. E fino ad oggi dalle parti di Candela se ne è parlato poco. Molto poco. Quasi a voler archiviare in fretta “un brutto incidente”.

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