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Cronaca San Severo

Il giorno dopo il ‘Gran Ghetto’: abbattute le ultime baracche, migranti non si rassegnano

Proseguono le indagini sulla morte dei due maliani. Un centinaio di migranti sono rimaste in zona, altri sono stati trasferiti nelle strutture messe a disposizione dal Comune di San Severo e dalla Regione

Sono proseguite senza sosta anche questa mattina le operazioni di sgombero del ‘Gran Ghetto’, davanti a un centinaio di migranti, la frangia più resistente allo smantellamento, che con la loro presenza hanno manifestato di fatto l’intenzione di non voler assolutamente andar via da quella zona. L’area verrà pertanto presidiata anche e soprattutto nei prossimi giorni.

Le ruspe hanno abbattuto le ultime baracche rimaste in piedi dopo l’incendio di ieri - in ossequio del decreto di revoca della facoltà d'uso emanato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari - mentre sono in corso le indagini sulla morte dei due maliani nell’incendio scoppiato, sembrerebbe accidentalmente - la scorsa notte.

Sul caso indaga la Procura, che attende l’esito dell’esame autoptico sui corpi dei due trentenni. Nei prossimi giorni dovrebbe partire anche l’operazione di bonifica del sito in agro di San Severo, sul quale, da oltre vent’anni, insisteva il ghetto dei ghetti, quel villaggio di cartone che in estate raggiungeva anche le mille unità.

Rosa Barone e i consiglieri regionali cinquestelle danno atto alla Regione “di aver finalmente messo un punto ad una vergogna che durava da 21 anni, in quel luogo malsano controllato dalla criminalità locale e straniera, dove si consumavano reati in una situazione di assoluta vergogna. Da ieri hanno un tetto dignitoso e potranno riprendersi la propria libertà”.

La consigliera regionale foggiana ha ricordato: “Il M5S ha partecipato attivamente a tutto questo con un emendamento a mia firma a dicembre scorso, quando abbiamo stanziato in legge di bilancio € 200mila vincolati alla chiusura dei ghetti. Da questo momento in poi controlleremo i passaggi che verranno, impegnandoci ancora perché condizioni come quelle del ghetto non siano più tollerate e combattendo il degrado dei ghetti ancora aperti”.

Così come Rosa Barone ha voluto dedicare la chiusura del Gran Ghetto alla memoria di Mamadou Konate e Nouhou Doumbia, anche Michele Emiliano ha manifestato profondo dolore per l’accaduto. Il governatore ha ricordato inoltre come “la Regione Puglia, in collaborazione con il Comune di San Severo, ha garantito l'ospitalità di 320 persone, alcune delle quali avevano già deciso volontariamente di abbandonare il ghetto nei mesi scorsi ed altre, circa 250, accolte negli ultimi tre giorni.

Emiliano ha ricordato inoltre che nel marzo 2016, in occasione di una prima identificazione delle persone presenti nel ghetto operata dalle forze di polizia, si erano registrate 118 persone. Il 24 febbraio scorso le presenze si attestavano intorno alle 100 unità, aggiungendo che “evidentemente chi controllava il ghetto ha tentato un ultimo tentativo di ostacolarne la chiusura”

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