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Cronaca Cerignola

Sequestro impianto di cattura per le allodole, l’allarme del CABS: “Notizia che non sorprende”

Il commento dell’associazione di volontari antibracconaggio che accusa: “Il patrimonio naturalistico pugliese è vittima di altre regioni di Italia. Le allodole sono ambite nel centro nord”

“C’è poco da aggiungere dopo l’ottimo intervento dei Carabinieri Forestale di Cerignola, Foggia e Manfredonia, i quali hanno individuato e smantellato un maxi impianto di cattura di allodole. Ben 500 metri quadri di rete che, nel territorio pugliese, non costituiscono purtroppo una novità”. Questo il commento del CABS, l’associazione di volontari antibracconaggio, che constata come la Puglia sia ancora una volta vittima di un’usanza venatoria illegale che però sopravvive ancora in taluni ambienti del nord Italia.

Le allodole sono specie ambita soprattutto nel centro nord, spesso come animale da richiamo. “Auspichiamo – commenta il CABS – che gli inquirenti possano completare le indagini rilevando tutti i possibili passaggi di un percorso che, in altre occasioni, ha portato decisamente fuori regione.

“La Puglia, per le sue caratteristiche naturali, si presta particolarmente a ospitare le allodole in migrazione, al pari della Sicilia e di alcune zone della Calabria. Proprio in quest’ultima regione, recentemente, sono state denunciate delle persone provenienti anche dal Trentino e dalla Lombardia. Apprendiamo che contemporaneamente all’individuazione del mega impianto di cattura pugliese, i Carabinieri Forestali hanno denunciato, sebbene in altro Comune, un soggetto proveniente dal Veneto”.

Il CABS torna ad auspicare una riforma della legge che disciplina l’attività venatoria bloccando innanzi tutto il cosiddetto “nomadismo venatorio” e aumentando l’entità dei reati”.

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