Auto incendiata, la "Cerignola perbene" è con il Capitano Massaro: "Nemici della città non ci spaventano"
Il sindaco Metta: "Il comandante della nostra compagnia troverà maggiore determinazione nell’affrontare chi vive nell’illegalità". Il vescovo Renna affida "tutti alla preghiera"
“La mia più totale vicinanza a e solidarietà al Capitano Michele Massaro, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cerignola, per il vile e disgustoso atto ai danni della sua auto messo a segno dai soliti nemici della Nostra Città, nemici della giustizia e della legalità” Con queste parole il Sindaco di Cerignola, avv. Francesco Metta, esprime solidarietà e vicinanza al comandante di compagnia dopo aver appreso dell'episodio avvenuto nella notte tra lunedì e martedì "che non devono e non possono scoraggiare e spaventare coloro che quotidianamente si sacrificano per lo svolgimento di un servizio determinante e fondamentale per la nostra comunità, teso al rispetto della Giustizia e della Legalità. Sono certo che il comandante Massaro non si lascerà affatto impressionare, che l’intera Compagnia dei Carabinieri troverà maggiore determinazione nell’affrontare chi vive nell’illegalità. Questi sono atti che non scoraggiano ma fortificano”.
Anche l’ex candidato sindaco ed esponente del PD Tommaso Sgarro si è espresso sull’accaduto: "L'incendio doloso dell'auto del Capitano dei Carabinieri Michele Massaro è una brutta notizia per la città di Cerignola. Massima vicinanza al Capitano. Buon lavoro d'indagine ai Carabinieri per accertare le responsabilità. C'è una Cerignola migliore, ve lo assicuro, per questo continuo a credere in questa città"
Solidarietà e vicinanza "per il vile atto a danno della sua auto compiuto da ignoti questa notte” è stata manifestata da Luigi Renna, vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano: "Sono vicino al capitano Massaro e a tutte le Forze dell’Ordine per il grande servizio che, quotidianamente, svolgono sul territorio per il rispetto della giustizia e della legalità. Questi episodi non devono impressionarci, né tanto meno spaventarci”. È un appello ad andare avanti, quello del pastore della Chiesa locale, e a non lasciarsi intimorire per continuare a contrastare la prepotenza e l’illegalità, affidando – è la sua conclusione – “tutti alla preghiera”.