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Cronaca

Cannabis, la Regione spende 15 milioni per 300 pazienti: avviato l’iter per uno stabilimento pugliese

Colpa dell'approvvigionamento estero dei farmaci cannabinoidi. Emiliano: “Siamo al servizio di un grande progetto”. Interventi di Rita Bernardini, Giovanni Gorgoni, Norberto Guerriero e Salvatore Onorati

Sono almeno 300 in Puglia i pazienti che si curano la cannabis. Ma il potenziale stimato è di oltre il doppio, pari a 700 secondo il commissario straordinario dell'Ares Giovanni Gorgoni. E però già quei 300 comporterebbero una spesa notevole per le casse regionali, qualcosa come 15milioni di euro all'anno. Colpa dell'approvvigionamento estero dei farmaci cannabinoidi, in particolare da Olanda e Canada. Da qui la necessità sì di procedere su questo terreno, ma tentando la strada dell'autosufficienza ovvero della produzione in casa propria.

Come? L'obiettivo è la nascita uno stabilimento tutto pugliese ed in questa direzione va l'innovativo disegno di legge incardinato, allo stato, in terza commissione regionale. "Dobbiamo studiarlo bene, renderlo a prova di impugnativa" ha dichiarato ieri Gorgoni  al parterre riunitosi preso il Palazzetto dell'Arte, a Foggia, per la tavola rotonda promossa dall'associazione radicale ‘Maria Teresa di Lascia’ in collaborazione con le associazioni ‘LaPiantiamo’ e ‘Luca Coscioni’.

Tra i relatori anche Rita Bernardini. In prima fila, direttamente da Taranto, la piccola Serena affetta da una gravissima patologia che l'ha portata in giro per il mondo. Il volto segnato del padre racconta sei anni di sofferenza ma anche di speranza, nonostante tutto. Sono stanchi di viaggiare. E temono di non avere più quel denaro che serve per le cure della loro piccola e che una famiglia media, fatta di insegnanti, non può permettersi.

Il tema è controverso, da sempre. Tant'è che il nuovo disegno di legge lo ha firmato solo il presidente della Regione, Michele Emiliano, che, impossibilitato a partecipare, invia un messaggio ai presenti: "Molto c'è ancora da fare ma come Puglia, siamo al servizio di un grande progetto". Sarà fatta una evidenza pubblica per associazioni  temporanee di scopo che si presume saranno composte da università ed enti di ricerca. Ma lo snodo cruciale saranno le autorizzazioni, avverte Gorgoni per il quale "non si comprende l'ostracismo nei confronti dei cannabinoidi che hanno meno effetti collaterali degli oppiacei". La sfida è culturale.

La Puglia è stata avanguardista in materia. 3 anni fa l'introduzione delle leggi n.2/14 e n.33/14 con le quali si è riconosciuto il diritto dei pazienti all'utilizzo di medicinali e preparati galenici a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche. "Ma l'avanguardia è un mito, è solo su carta" lamenta il segretario dell'associazione Di Lascia, Norberto Guerriero, "bisogna andare avanti, fare di più". Anche perché "quando la gente è disperata, fa da sé e la pianta, la cannabis" gli fa eco Rita Bernardini.

Presidente ad honorem dell'associazione, racconta la storia di Fabrizio Pellegrini, in carcere perché, piegato dalla sofferenza e dall'impossibilità di procurarsi cannabinoidi gratuitamente, ha deciso di farsela in casa, la cannabis. Lei stessa è stata indagata e lo è tutt'ora per 18 piantine poste in bella mostra sul terrazzo. È serena, però: già in passato fu assolta per non aver commesso reato. "Questo deve essere da sprone alle istituzioni, affinché si muovano - l'appello della pasionaria-. Purtroppo i tempi della politica non sono al passo con la sofferenza delle persone e questo le spinge in zone grigie, nell'illegalità".

Bernardini, com'è noto, è favorevole alla legalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti, come strada, tra l'altro, per la riduzione di quei reati che affliggono i paesi in cui vige il proibizionismo in materia. Una convinzione rafforzata, a quanto pare, anche da uno stralcio della relazione della Direzione Nazionale Antimafia in cui si evincerebbe a chiare lettere che sarebbe questa la strada da intraprendere.

"Eppure - denuncia Bernardini - Rosy Bindi non se ne è mai occupata né lo hanno fatto i media. In questo paese – conclude - troppo occhi non vogliono vedere e troppe orecchie non vogliono ascoltare. Noi, nel frattempo, continueremo a piantarla". Importante è la formazione, poi, in particolare dei medici di base, rappresentati ieri dal presidente dell'Ordine di Foggia, Salvatore Onorati. "Assumo un impegno in questo senso - promette Gorgoni - ed un secondo su un monitoraggio regionale che sarà arabile e continuativo". 

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