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Cronaca San Severo

L’Enpa punta il dito contro il Comune di San Severo: “Ecco tutta la verità sul canile”

L'altra verità sul "pasticciaccio brutto" del canile di San Severo. E le risposte ufficiali alle domande ricorrenti sui social network sulla gestione dei 500 ospiti a quattro zampe

Non si arrestano le polemiche che stanno investendo il canile di San Severo, visto in contrapposizione con la locale amministrazione comunale. E nelle querelle, si aggiunge una nota stampa ufficiale dell’Enpa che, senza mezzi termine, spiega come “Il Comune sta facendo il possibile per affamare i suoi cani”.

“Il sindaco di San Severo si affretta a dispensare la sua solidarietà al dirigente del Comune vittima di una aggressione da parte di un nostro dirigente locale. A scanso di equivoci - si legge - ogni aggressione va condannata, persino quando si manifesta in un clima di esasperazione e di disperazione, e allo stesso modo vanno condannate le aggressioni verbali e le provocazioni, soprattutto qualora dovessero essere esercitate da dirigenti di enti pubblici”.

“Ma il sindaco, con malcelata furbizia, omette di dire che lui – il sindaco Miglio – sta facendo il possibile per affamare i suoi 500 cani, rischiando di subordinare il benessere degli stessi animali (che, va ricordato, rientrano per legge nella sua responsabilità) alla definizione di un aspetto squisitamente formale. Non si spiega diversamente l’ostinazione di un politico che vorrebbe presentarsi come un amministratore esemplare ed efficiente (tra l’altro da pochi giorni eletto presidente della Provincia di Foggia) a non pagare all’Ente Nazionale Protezione Animali una fattura dell'8 agosto scorso emessa a fronte di un contratto finora onorato dalla precedente Amministrazione”.

“Per continuare a garantire il benessere degli animali del sindaco Miglio, la Protezione Animali si sta indebitando e non paga da due mesi gli stipendi ai suoi 8 dipendenti di San Severo. La prossima scadenza dei contributi e delle imposte non potrà essere onorata da Enpa (e di ciò, oggi, la Protezione Animali ha informato il Prefetto di Foggia) solo perché il sindaco Miglio si rifiuta di pagare il servizio puntualmente garantito da Enpa, da anni, ben oltre gli obblighi contrattuali. Strumentalmente l'assessore al ramo, Lino Albanese, scrive su una pagina Facebook di aver trovato un canile ben più economico rispetto a quello di Enpa; questo canile chiederebbe 1,50 euro al giorno per cane”.

“Non spiega, Albanese, che affidando a questo fantomatico canile i cani del Comune di San Severo, l'Amministrazione spenderebbe di più. Perché è vero che il Comune paga oggi (salvo ritardi) 3,10 al giorno per ogni cane, ma solo per 230 cani, mentre gli animali attualmente accuditi da Enpa (e regolarmente autorizzati, uno per uno, dalla Asl e verificati dai Nas) sono 500. Quindi in realtà oggi il Comune spende oggi 1,42 euro al giorno per ogni cane”.

“Ma – spiega Albanese – per risparmiare l'Amministrazione vorrebbe pagare 1,50 al giorno. Il sindaco di San Severo può tranquillamente riprendersi – anche oggi – i suoi 500 cani e sistemarli in un'altra struttura, a patto che il rifugio di destinazione sia in grado di garantire il benessere degli animali. Ma non solo Miglio non li ritira: strumentalmente si rifiuta di onorare il debito nei confronti di chi continua a prendersi cura nel migliore dei modi dei suoi cani, indebitandosi e non pagando – per colpa dell'ostinazione di Miglio – stipendi, tasse e contributi”. 

LE RISPOSTE UFFICIALI ALLE DOMANDE RICORRENTI SUI SOCIAL​

1) Il Comune di San Severo spende oggi 3,10 euro al giorno per ogni cane.

Non è vero. Il Comune di San Severo paga 3,10 euro al giorno all'Enpa, ma solo per 230 cani. In realtà i cani (tutti del Comune di San Severo e tutti autorizzati dalla Asl) tenuti all'interno della struttura sono 500. Quindi in realtà il Comune di San Severo spende, per ogni cane, 1,42 euro.

2) Il Comune ha trovato una soluzione più economica.

Non è vero. L'assessore al ramo Lino Albanese ha spiegato su una pagina Facebook di aver individuato un canile alternativo a quello di Enpa che richiederebbe un compenso di 1,50 euro al giorno per cane. Oggi il Comune paga a Enpa, al giorno, 713 euro (230 cani x 3,10, ma i cani sono 500). Nel nuovo canile pagherebbe 750 al giorno (500 x 1,50). Ma non sono ancora chiare le condizioni del fantomatico nuovo canile e la capacità dei gestori di garantire agli animali il miglior livello possibile di benessere e di cure. Se tuttavia il nuovo canile dovesse richiedere 1,50 x solo 230 cani in presenza di 500 cani eccessivi, non verrebbero certamente garantite le condizioni minime di benessere.

3) Il trasferimento dei cani altrove sarebbe vantaggioso per il territorio, da tutti i punti di vista.

Il Comune potrebbe legittimamente trasferire i suoi cani altrove. Enpa sarebbe costretta a licenziare i suoi 8 dipendenti facendo così perdere al territorio otto posti di lavoro.

4) Il canile è di proprietà del Comune di San Severo.

Non è vero. Il canile rifugio è stato realizzato dall'Enpa con fondi propri ed è uno dei migliori d'Italia. Enpa ha fatto pochi anni fa un investimento di mezzo milione di euro per il benessere degli animali in considerazione del fatto che il Comune di San Severo, contrariamente a quanto prescrive la Legge 281/91, non aveva un proprio rifugio municipale.

5) Il Comune ha chiesto a Enpa una riduzione del 5% dei corrispettivi e Enpa ha rifiutato.

E' vero. Enpa ha già accettato, in passato, una importante riduzione della convenzione su richiesta dell'Amministrazione Comunale. Lo ha fatto in un momento in cui il Comune aveva serissimi problemi di cassa e Enpa, in chiave collaborativa, ha accettato facendosi carico direttamente di molte spese.

6) La convenzione tra Enpa e Comune di San Severo è congrua.

Falso. La gestione ordinaria della struttura costa molto di più di quanto paga il Comune di San Severo. Ogni anno Enpa, ai soli fini del benessere degli animali, compensa con decine di migliaia di euro di fondi propri, senza mai chiedere all'Amministrazione Comune un solo euro in più rispetto a quanto stabilito dalla convenzione.

7) L'Enpa vuole venire meno ai suoi impegni.

Falso. Enpa offre e chiede al Comune puntualità, ma non accetta il taglio del 5% richiesto dal Comune di San Severo il quale pretende la riduzione applicando il decreto Renzi che dà la possibilità (non l'obbligo) agli enti locali di proporre (non imporre) ai fornitori un taglio del 5%.

8) Il Comune sostiene di non aver mai avuto contezza dei cani presenti in canile perché non esiste un registro.

Falso. Ogni cane presente nel rifugio Enpa è autorizzato dalla Asl. Il Comune sa quanti sono i cani presenti: il numero degli animali è persino riportato nelle determine dirigenziali con le quali, volta per volta, vengono autorizzati i pagamenti. Quanto al registro, è un preciso obbligo di legge che Enpa applica, come la Asl veterinaria può confermare.

9) Enpa non vuole restituire i cani.

I cani sono di proprietà del Comune di San Severo e il sindaco può disporre il loro trasferimento in un'altra struttura autorizzata senza aspettare il benestare di Enpa. Ma il Comune non lo fa e al tempo stesso non paga le fatture costringendo Enpa a indebitarsi.

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