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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Canile comunale, "determina illegittima e mancanza dei requisiti": i retroscena sul cambio di gestione

'I Volontari per la Protezione Animali' hanno presentato ricorso al Tar. La nuova associazione che gestisce il canile non avrebbe i requisiti. Chiesta l'annullamento o la revoca della determina

Si fa sempre più acceso il dibattito sul discusso passaggio di consegne del canile comunale di Foggia, gestito per ventidue lunghi anni – fino al 31 marzo scorso - dallo stesso gruppo di persone, oggi riunite nella sigla ‘Volontari per la Protezione Animali’. L’associazione presieduta da Terry Marangelli, dopo una proroga di tre mesi, non si è vista rinnovare la convenzione dal Comune di Foggia, che le ha preferito l’associazione ‘A Largo Raggio’ di Troia.

Oggi, a poche settimane dal cambio di gestione, Terry Marangelli e i componenti de “I volontari per la Protezione degli Animali’, aggiornano la situazione ed esprimono più di un dubbio sulla procedura che ha portato al cambio di gestione: da una parte evidenziano "l'illegittimità" della determina dirigenziale; dall'altra, dopo aver messo nero su bianco, denunciano la mancanza di una serie di requisiti – utili a gestire la struttura per animali - da parte della nuova associazione.

LA TELEFONATA. Il 30 marzo, dopo un servizio di proroga di tre mesi (la convenzione era scaduta il 31 dicembre 2014) Terry Marangelli riceve un telegramma e poi una telefonata dall’assessore ai Servizi Sociali - che la invita – in qualità di legale rappresentante dell'associazione - a presentarsi il giorno successivo davanti al canile comunale per la consegna delle chiavi (poi rinviata al primo aprile).

LA RICHIESTA DELLA TESSERA. La proposta di affiancamento formulata ai nuovi funzionari del canile – per il bene e l’interesse degli animali – viene rifiutata; e il 2 aprile, giorno del nuovo appuntamento, agli operatori VPA viene impedito l’accesso all’interno della struttura: “I referenti ci hanno detto che non potevamo entrare perché non avevamo nessun tipo di tutela e perché i contratti non erano stati ancora sottoscritti” afferma Marangelli – che aggiunge – “Ci hanno fissato un appuntamento nel pomeriggio presso un loro commercialista”, durante il quale, tra le proposte ricevute, “la più assurda” - in attesa della stipula dei contratti – “è stata quella di fare una tessera come volontari per poter entrare nel canile”.

IL TENTATIVO FALLITO. Una soluzione tampone che però avrebbe significato l’impossibilità per gli operatori di firmare i contratti: “Sappiamo perfettamente che far parte di una organizzazione di volontariato ed essere socio, vuol dire non poter rivestire la figura del lavoratore”. “Praticamente – aggiunge Marangelli – “c’è stato questo tentativo di estorcere la tessera perché loro hanno percepito, emotivamente, questa necessità di vedere e assistere i cani”. Le tessere avrebbero estromesso cinque operatori dalla possibilità di essere (ri)assunti, almeno per un anno. “Io sono stata estromessa da questo discorso di essere assorbita dalla nuova associazione” precisa Marangelli.

LA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE. Risolto il primo mistero, i componenti dell’associazione concentrano l’attenzione sulla determinazione dirigenziale n. 111 del 30 marzo a firma del dott. Nicola Ruffo, con il quale, appunto, era stato appena disposto l’affidamento della conduzione del canile-rifugio municipale in favore dell’associazione di volontariato ‘A Largo Raggio’ – dal primo aprile al 31 dicembre 2016 – per un importo di 271.250 euro (poi rettificato con una seconda determina a 258.121). “Ci siamo resi conto di alcune carenze macroscopiche di questa sedicente organizzazione di volontariato”

LA LETTERA AL SINDACO. L’8 aprile “I volontari per la Protezione degli Animali’ scrivono al sindaco di Foggia evidenziando “la carenza del requisito principale che le associazioni di volontariato hanno l’obbligo di possedere”, ovvero l’iscrizione al registro delle organizzazioni di volontariato, che avverrebbe “almeno dopo un anno dalla loro costituzione”. Inoltre, scrivono che “le pubbliche amministrazioni hanno facoltà di stipulare convenzioni con le associazioni di volontariato iscritte al Registro da almeno sei mesi”. Tra l’altro – rimarcano – “lo Statuto Comunale, nel citato art. 45, risulta addirittura restrittivo alle sole organizzazioni presenti sul territorio cittadino”. Quindi, secondo Marangelli, ‘A Largo Raggio’ “non risulta iscritta e non è nelle condizioni di potervi accedere in tempi utili, essendosi costituita il 9 ottobre 2014”.

L’ISTANZA CAUTELARE. Il 16 aprile il legale dell’associazione, l’avv. Silvano Nobili, presenta l’istanza di autotutela chiedendo l’annullamento o la revoca, previa sospensione, della determinazione, ritendendola “illegittima” per “violazione e falsa applicazione degli artt. 6 e 7 della legge 266 del 1991, la legge quadro sul volontariato; violazione e falsa applicazione dell’art. 45 dello Statuto del Comune di Foggia e violazione degli autolimiti”.

CONTRATTO DI AVVALIMENTO. Nell’istanza l’avvocato riserva un paragrafo anche al contratto di avvalimento stipulato dall’associazione con la Onlus di Barletta 'Gli amici di Fido', sostenendo che “il difetto dei requisiti oggettivi non sia e non possa in alcun modo essere sanato con il ricorso all’istituto dell’avvalimento”, avallato dal Comune. Difetto dei requisiti che – secondo il legale della VP – sarebbe sufficiente a inficiare la legittimità della determine.

LA QUESTIONE LAVORATORI. Nell'istanza di autotutela viene rimarcato un terzo motivo che renderebbe illegittima le determinazione: il "grave inadempimento rispetto agli obblighi assunti dall'associazione in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali". Si legge: "L'associazione, in applicazione delle normi regionali in vigore per la salvaguardia dei livelli occupazionali e del vigente CCNL di comparto, aveva garantito con apposito impegno il passaggio dei dipendente dell'associazione 'Volontari per la protezione degli animali', già impegnati nella gestione del canile-rifugio comunale". Continua: "Ad oggi tale passaggio non è avvenuto e ciò rappresenta un grave inadempimento, tale da imporre la revoca della determina di affidamento". Per l'avvocato Nobili, sussistono, quindi, i presupposti per l'accoglimento dell'istanza cautelare e per l'esercizio del potere di autotutela.

L’ATTESA. A partire dal 17 aprile, giorno in cui è stato notificato l'atto dell'istanza cautelare, il dirigente comunale ha trenta giorni di tempo per fornire una risposta, in attesa della quale al momento ci si trova di fronte a un passaggio di consegne, ma senza una convenzione sottoscritta: "O uno revoca o sottoscrive, perché oggi ci sono cinque nuovi disoccupati". "Questo - aggiunge Marangelli - nonostante il primo aprile il sindaco assicurò che nessuno dei lavoratori all'interno avrebbe perso una lira e nessun animale avrebbe subito stress di alcun tipo".

IL RICORSO AL TAR. Presentato il ricorso al Tar, all'interno del gruppo - compatto e affiatato - c'è scoramento e preoccupazione per le condizioni di salute degli animali, per il trattamento a loro riservato e la gestione delle situazioni più critiche. Ma dalla conferenza stampa fiume di Marangelli, emerge un altro aspetto, vale a dire il nesso, presunto o tale, tra il servizio andato in onda su Striscia La Notizia il 27 febbraio e la vicenda, complessa, della gestione della struttura comunale di via Manfredonia: "Io credo che ci sia un nesso".

STRISCIA LA NOTIZIA. Evidentemente sono state le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Edoardo Stoppa dal dott. Sergio Spirito - oggi consulente come veterinario libero professionista del canile di via Manfredonia (così come comunicato agli inizi d'aprile dall'associazione 'A Largo Raggio' attraverso un comunicato stampa) - ad aver favorito - nell'analisi dei precedenti gestori - una fotografia della vicenda poco convincente. Questo, nonostante il dott. Spirito, in una lettera indirizzata a Marangelli del 2 marzo scorso, sosteneva "che quanto dichiarato non era indirizzato né al canile di Foggia e né alla sua persona, essendo considerazioni del tutto generali e scollegate dal servizio sul canile di Foggia, rese tra l'altro senza averlo visto, e riferite a problematiche che riguardano canili della Regione Puglia". Precisando "che tali dichiarazioni sono state rese in qualità di membro della commissione regionale del Randagismo".

IL DOTT. SPIRITO. Alla domanda sul ruolo del dottore veterinario all'interno del canile comunale, Marangelli risponde: "Lui è il referente dell'armadietto farmaceutico, però vi devo dire che quando noi siamo stati davanti al canile in questi giorni e l'ho anche scritto su Facebook - il dottore - che è stato anche fotografato - ha ricevuto il pubblico, ha dato spiegazioni, ha affidato degli animali....". "Il veterinario - spiega Marangelli - è una figura obbligatoria alla quale però deve provvedere il Comune e non l'associazione”.

PER CONCLUDERE. Ma è l'atto dirigenziale l'oggetto sul quale si concentra la difesa de 'I volontari per la Protezione animali': "E' stato fatto talmente in maniera superficiale...che chi lo ha fatto, lo ha riletto o lo ha fatto semplicemente perché ci doveva mettere fuori?". Altro dubbio è il cartello “chiuso al pubblico”, ma “qualcuno mi deve spiegare come fanno a dare i cani in adozione” afferma. Marangelli conclude: “La cosa assurda è che il Comune continua ad avere questo atteggiamento”

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