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Cronaca Candela

Testimonianza shock: all'ombra del crocifisso orge gay tra escort e preti

A Candela si consumavano orge itineranti: il j'accuse arriva in mattinata da un laico chiamato a testimoniare in Basilicata nel processo canonico a carico di don Giuseppe Viggiani. Lo scandalo svelato a luglio da Foggiatoday

A Candela si consumavano orge. In chiesa. Anzi, per esser più precisi, in canonica. Quello che prima era chiacchiericcio di paese (parzialmente suffragato dallo scandalo hot rivelato da Foggiatoday che ha coinvolto il prete allontanato qualche mese fa, Don Michele De Nittis), ora viene messo nero su bianco nella nuova documentazione che presto sarà portata all’attenzione di monsignor Renna. E viene messo nero su bianco da un testimone, un laico, chiamato a testimoniare in un altro processo canonico (sempre bollente) e che, secondo indiscrezioni, avrebbe fatto mettere a verbale, spontaneamente, come anche a Candela si sarebbero consumati incontri orgiastici tra chierici. Almeno due le circostanze riferite.

Il j’accuse sarebbe arrivato in mattinata, in Basilicata, nella Curia in cui si sta svolgendo il processo a carico di Don Giuseppe Viggiani, altro prete lucano coinvolto nel dossier erotico di Francesco Mangiacapra, il famosissimo escort dei preti che con il suo libro-rivelazione sta facendo tremare mezza Chiesa italiana.

Il testimone in questione, nel confermare le “orge itineranti” contenute nel dossier a carico di Don Viggiani, avrebbe aggiunto altra carne a cuocere, parlando spontaneamente di “orge itineranti” che si sarebbero consumate tra laici e chierici anche in Puglia, in quel di Candela, costringendo così il giudice a prenderne atto, verbalizzare la "nuova" notizia di reato e farne fascicolo da inviare a Cerignola, diocesi di competenza.

Prima di questo momento, Don Michele De Nittis era stato travolto dallo scandalo a causa di foto di nudità e stralci di chat piccanti circolate sui cellulari che lo vedevano interessato, oltre che dalle verbalizzazioni presso la Curia di Napoli dello stesso Mangiacapra, che fece vergare quanto di sua conoscenza, “pur non avendolo mai incrociato nella mia attività di escort” precisava su questo colonne il gigolò campano. - Elementi che, tuttavia, mons. Renna, Vescovo della diocesi di Cerignola, deve aver ritenuto prove attendibili se è vero che non solo il parroco è stato allontanato da Candela, ma anche ridotto a presbitero diocesano-.

Oggi a carico dell’ex don candelese c’è qualcosa in più. C’è un testimone. Una laico. E parla di orge. Almeno due, consumatesi in canonica. A Candela. Mentre una comunità di fedeli intera ne era all'oscuro.

Materiale che ora arriverà nelle mani del Vescovo ofantino, al quale competerà aprire una nuova indagine. Per Viggiani il Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, Vincenzo Carmine Orofino, un anno fa chiedeva pubblicamente scusa alla comunità lucana. 

Il 23 novembre, intanto, Candela, celebrerà l'insediamento ufficiale del nuovo parroco, giunto il 9 agosto scorso in paese, don Michele Centola

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