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Cronaca

Discariche abusive da bonificare: "Paghiamo multe salate e mettiamo a rischio la salute"

La denuncia dell'eurodeputato M5S Piernicola Pedici: "Sei discariche in Puglia, due nel Foggiano: un grave rischio per la salute e l'ambiente, per il quale i cittadini stanno pagando vari milioni di euro di multa"

Ancora sei discariche abusive in Puglia, da chiudere o da bonificare. Il dato, allarmante, emerge dal rapporto ufficiale della Commissione Ue - dati aggiornati a dicembre 2017. Per queste discariche, che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l'ambiente, "l'Italia, la Puglia e di conseguenza i cittadini, stanno pagando vari milioni di euro di multa - spiega l'eurodeputato M5S Piernicola Pedici - considerato che vengono conteggiati 200mila euro di sanzioni ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi".

Dei comuni in cui si trovano le discariche abusive pugliesi, due sono nel Foggiano: Ascoli Satriano (Mezzana La Terra) e Lesina (Pontone-Coppa Faccio Olive). Poi, nel resto della Puglia, a Binetto (Pezze di Campo), Sannicandro di Bari (Pesco Rosso), San Pietro Vernotico (Manciandare) e Santeramo in Colle (Monte Freddo). "L'emergenza discariche abusive in Puglia continua ad essere preoccupante e inaccettabile - ha commentato l'eurodeputato del M5S Pedicini -. E' assurdo che a quattro anni dalla sentenza della Corte di giustizia e dopo il continuo pagamento di multe milionarie alla Ue, in Puglia ci siano ancora 6 discariche da regolarizzare. Se siamo a questo punto, non possiamo non denunciare i ritardi e le incapacità nell'affrontare l'emergenza da parte del governo nazionale e della Regione Puglia".

"Fermo restando - ha aggiunto Pedicini - che a marzo 2017 il governo Gentiloni ha nominato il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per realizzare gli interventi di messa in sicurezza e di messa a norma delle discariche abusive, sono gravi le responsabilità politiche che si sono susseguite nel corso degli anni. In particolare, perché le procedure sanzionatorie della Ue sono più di una e poi perché per decenni il tema discariche abusive e gestione dei rifiuti nelle regioni del Sud è stato ignorato, mal gestito e troppo spesso lasciato nelle mani della malavita e dei faccendieri politici e imprenditoriali che hanno fatto affari e traffici sporchi sulla pelle dei cittadini".

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