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Cronaca Manfredonia

Dopo gli abbattimenti, parte la bonifica delle aree sequestrate: il day-after al ghetto "pista"

Un passo oltre i nastri apposti dalle forze dell’ordine per delimitare le aree sottoposte a sequestro, le attività nel ghetto proseguono come tutti i giorni. L'operazione di ieri può essere propedeutica al prossimo sgombero della pista

Sono in fase di ultimazione le attività di bonifica nel ghetto-pista di Borgo Mezzanone, dove nella giornata di ieri una squadra composta da oltre 200 uomini, tra polizia, carabinieri, finanza, vigili del fuoco e anche esercito, ha proceduto all’abbattimento di tre capannoni ritenuti ‘circoli del malaffare’, ovvero una casa di appuntamenti e un locale notturno pseudo-discoteca in cui si praticavano attività di prostituzione (e sfruttamento della stessa) e spaccio di stupefacenti, insieme ad una simil-officina meccanica in cui finivano auto rubate.

In giornata termineranno quindi le attività di bonifica del sito da macerie e rifiuti, mentre - un passo oltre i nastri apposti dalle forze dell’ordine per delimitare le aree sottoposte a sequestro - le attività nel ghetto proseguono come tutti i giorni. L’attività messa a segno ieri potrebbe essere letta come propedeutica al prossimo sgombero del ghetto, che al momento si estende su circa 165 ettari (terreno di proprietà dell’Aeronautica militare in fase di passaggio all’Agenzia del Demanio) e che ospita circa 1500 migranti, perlopiù irregolari, ma che in estate raddoppia le presenze.

La “pista” è situata accanto al Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo e le due realtà sono separate da una recinzione metallica divelta in più punti, rendendo la situazione ibrida e poco chiara. Tanti i migranti del ghetto che, ogni giorno, entrano ed escono dal Cara per approvvigionarsi di acqua, ad esempio; ma sono tanti i contatti (su questioni lecite e non) che avvengono tra la popolazione delle due strutture. E che difficilmente possono essere tracciati.

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