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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Blitz sul Gargano: arrestati esponenti di spicco della criminalità tra Manfredonia, Mattinata e Vieste

Sono tutti indiziati a vario titolo di estorsione, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e cessione di stupefacenti. Tra loro anche alcuni esponenti di spicco della criminalità garganica

Alle prime luci dell’alba il personale del Servizio Centrale Operativo delle Squadre Mobili delle Questure di Foggia e Bari, del commissariato di Manfredonia, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine e Volo di Bari, ha dato il là ad una vasta operazione, eseguendo un provvedimento cautelare coercitivo nei confronti di 30 individui, dei quali 25 già catturati, tra cui esponenti di spicco della criminalità garganica, operanti nei territori ricompresi tra Manfredonia, Mattinata e Vieste.

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I predetti provvedimenti sono tutti fortemente indiziati di essere implicati, a vario titolo, nei reati di estorsione, detenzione e porto illegale di armi, nonché illegale detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. L’odierna operazione di polizia giunge a conclusione delle complesse ed articolate attività investigative condotte a partire dall’estate del 2010 e durate quasi un anno, dall’apposito gruppo di lavoro, composto da personale della Polizia di Stato dei sopra indicati Uffici Investigativi.

La task force era stata all’uopo costituita in seguito alla recrudescenza di gravissimi episodi delittuosi che avevano destabilizzato e funestato i territori garganici a partire dalla primavera del 2009, a causa dell’insorta frattura tra le opposte consorterie criminali riconducibili alle famiglie Li Bergolis di Monte Sant’Angelo e Romito di Manfredonia, in passato alleate da forti interessi economici illegali.

L’azione repressiva intrapresa aveva già ottenuto i principali risultati con la cattura, avvenuta il 13 maggio del 2011 di Giuseppe Pacilli, all’epoca latitante, inserito nell’elenco dei 30 ricercati di massima pericolosità, nonché con l’esecuzione di 19 provvedimenti cautelari in carcere per i reati di estorsione, armi e favoreggiamento, aggravati dal metodo mafioso, nei confronti di altrettanti esponenti del sodalizio criminale “Li Bergolis” del quale il Pacilli costituiva l’elemento più pericoloso e di maggior spessore criminale ancora in libertà (“Operazione Rinascimento” del 22 marzo 2012)

Per quanto attiene all’odierna operazione, le indagini hanno riguardato in primis la famiglia Romito ed in particolare quella di Mario Luciano, ritenuto all’epoca il referente del sodalizio, nonché elementi di elevata caratura criminale a lui attigui e subordinati, operanti nei territori del comune di Mattinata, responsabili di aver perpetrato estorsioni in danno di imprenditori locali, di aver illegalmente detenuto e ceduto sostanze stupefacenti e, infine, di aver illegalmente detenuto e portato in pubblico armi, strumenti quest’ultimi, funzionali al ‘controllo del territorio’.

Le indagini, ed in particolare quelle relative allo spaccio di sostanze stupefacenti, in corso di svolgimento, hanno dato l’input ad un secondo filone investigativo che ha interessato un aggregato delinquenziale, composto da individui operanti e dimoranti in Vieste con collegamenti e rapporti d’affari con il gruppo operante in Mattinata, sui quali sono stati acquisiti circostanziati  elementi di reità in capo allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Tra questi emergevano i più noti e rappresentativi Felice Zillo e Germinelli Giuseppe. In particolare si acclarava che quest’ultimo era persona vicina a Notarangelo Angelo, boss indiscusso della criminalità di Vieste

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