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Cronaca

L’Anac ‘assolve’ Belgioioso: non ci fu dolo né colpa nell’appalto della Pedesubappenninica

Sospiro di sollievo per l'ex dirigente della Provincia di Foggia. La delibera di archiviazione è firmata dallo stesso Raffaele Cantone

Il fatto non sussiste. E l'Anac archivia il procedimento aperto quasi due anni fa a carico di Potito Belgioioso, già dirigente della Provincia di Foggia, oggi in pensione, assolto dall'accusa pendente sul suo capo relativamente alla vicenda dei lavori sulla strada regionale 1 Pedesubappenninica - 2^ lotto.

La delibera di archiviazione è firmata dallo stesso Raffaele Cantone, responsabile nazionale dell'Anticorruzione, che non avrebbe ravvisato rispetto all'operato del RUP dell'epoca (Belgioioso appunto) "alcun profilo doloso né colposo", ambedue passibili di sanzione pecuniaria fino a 25mila euro. 

Sospiro di sollievo, dunque, per l'ex dirigente che, a distanza di quasi due anni, esce indenne da una vicenda che lo aveva travolto mediaticamente. Ed è proprio questo atteggiamento che oggi Belgioioso condanna: "Mi è stata riservata una reazione sproporzionata – dice -, non solo da parte della stampa ma anche della politica". 

Il riferimento è all'interrogazione consiliare firmata nel 2015 dal capogruppo del Pane e Le Rose, Augusto Marasco, inviata, oltre che ad autorità istituzionali locali, a livelli regionali e finanche nazionali, nella quale si utilizzava il procedimento aperto dall'Anac a carico di Belgioioso relativamente alla strada regionale 1 per ipotizzare conflitti di competenze in capo all'ex dirigente nella vicenda comunale dell'Orbitale, la mega opera di raccordo dei due caselli autostradali foggiani che tanto ha fatto parlare negli ultimi due anni. "Fu quantomeno inopportuno" evidenzia oggi l'ex dirigente, che non nasconde l'amarezza. Ma tant'è. Oggi l'Anac chiude tutto in un cassetto. 

Era il 2015, già presidente Miglio, quando a carico di Belgioioso l'Anticorruzione apre un procedimento sanzionatorio (in quanto Responsabile unico del procedimento) per "inadempimenti agli obblighi informativi verso l'Autorità" con riferimento alla procedura di gara per i lavori della strada regionale n.1 Pedesubappenninica 2^ lotto - svincolo a livelli sfalsati sulla strada statale 16, opera da un milione di euro mai completata. La società aggiudicatrice dell'appalto, la campana Imprefon sas, mollerà infatti poco dopo i lavori contestando il ritardo nei pagamenti da parte della Provincia (rispetto a questo pende anche un giudizio amministrativo).

Il punto all'attenzione dell'Anac, tuttavia, sarà la mancata comunicazione all'Autorità da parte del Rup del rapporto di subappalto che quasi subito intercorse tra Imprefon e la società Massimo Pinto srl, alla quale la prima aveva trasferito tutte le obbligazioni con l'ente Provincia; nuova società che nel 2013 ottiene un pignoramento presso l'ente fino a 180mila euro. Un inadempimento che apre un procedimento a carico di Belgioioso, il quale riuscirà a dimostrare di non esserne venuto a conoscenza subito e comunque di aver comunicato la circostanza all'Anac tempestivamente, allorquando reso edotto.

Sfumata anche l'accusa di una lievitazione monstre dei costi dell'opera: gli oltre due milioni di euro riportati nelle carte altro non sarebbero che un mero errore di contabilità dell'Anac. "Noi abbiamo pagato l'impresa per quelli che sono stati i lavori eseguiti prima del suo abbandono, e cioè fino a 600mila euro" spiega Belgioioso, carte alla mano. Dunque, nessuna strada d'oro a quanto pare. Piuttosto un intervento fermo da almeno cinque anni, finanziato, e per il quale giacciono nel cassetto altri 400mila euro. Cose all'italiana, insomma.

"Bisogna che l'amministrazione Miglio proceda ora a nuova progettualità per il completamento e a nuova aggiudicazione, i soldi ci sono" spiega l'ex dirigente. Al quale resta oggi l'amarezza della gogna mediatica e politica di due anni fa. "È l'unica cosa che mi fa male e che dovrebbe destare una diffusa preoccupazione" conclude. 

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