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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vieste

Vacanza da incubo sul Gargano, famiglia derubata e minacciata: "Voglio i soldi altrimenti..."

Prima il furto in piena notte nell’abitazione affittata da un 39enne in vacanza a Vieste con la famiglia e la richiesta di riscatto, poi il furto dell’autovettura. Il 21enne Michele Troia era noto per un analogo episodio

I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli della Tenenza di Vieste, hanno tratto in arresto il pregiudicato Michele Troia, dando così esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha pienamente concordato con le risultanze investigative dell’Arma di Manfredonia, per il grave reato di tentata estorsione. Il 21enne, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, aveva provato a costringere la vittima di un furto in abitazione e dell’auto, a consegnargli una somma di denaro in cambio della restituzione della merce asportatagli nella stessa giornata, senza però riuscirci.

Il furto e la tentata estorsione del 28 luglio 2016

Il 28 luglio scorso un 39enne residente in altra regione, mentre si trovava a Vieste per trascorrere le vacanze con la famiglia in una casetta presa in affitto, aveva sporto una denuncia presso la locale Tenenza Carabinieri, esponendo che la notte precedente, attorno alle ore 5.30, era stato svegliato di soprassalto da un individuo corpulento, di età tra i 20 e i 25 anni il quale, introdottosi nell’abitazione attraverso la porta lasciata socchiusa, gli aveva riferito di aver visto uscire dalla casa un romeno con degli oggetti e delle borse, aggiungendo che un suo amico li aveva già trovati e che li avrebbe restituiti previo il pagamento di una ricompensa.

Il turista aveva quindi finto di assecondarlo, chiedendogli di essere accompagnato da questo amico; usciti insieme, a circa un centinaio di metri dall’abitazione, lo sconosciuto gli aveva detto di guardare sotto un’auto parcheggiata dove, a suo dire, vi erano gli oggetti che gli erano appena stati sottratti. A quel punto la vittima aveva eccepito che si trattava di beni di nessun valore, e soprattutto che mancavano la borsa ed i documenti. Lo sconosciuto, allora, si era allontanato, girando l’angolo, per poi tornare dopo qualche minuto con il resto della refurtiva, chiedendo nuovamente una ricompensa per l’amico che, pur in condizioni di necessità in quanto privo di lavoro, gliela stava restituendo.

Le minacce: "Non sai con chi hai a che fare"

Capito il gioco, il 39enne ha ripreso la strada di casa provocando l’ira del malfattore, che iniziava ad inveirgli contro minacciandolo con frasi del tipo “forse non hai capito, voglio i soldi, adesso mi riprendo tutto e ti faccio vedere io come va a finire”, frasi alle quali la vittima ribatteva dicendo che avrebbe allertato i Carabinieri, e ricevendo per tutta risposta una nuova minaccia: “adesso è meglio che te ne torni da dove vieni hai capito, torno con i miei amici e ti vengo a romper il ..., non sai con chi hai a che fare, è meglio che chiudi casa”.

Il turista si accorge del furto dell'autovettura

Quello che poi sarebbe stato identificato nel Troia si era immediatamente allontanato e solo allora l’uomo si era accorto che era stata asportata anche la propria autovettura. All’identificazione dell’indagato si è giunti grazie alla descrizione fornita dalla vittima e alle serrate indagini effettuate dai Carabinieri di Vieste che, estrapolando e visionando minuziosamente le registrazioni degli impianti di videosorveglianza del comune, sono riusciti a ricostruire quanto accaduto, a recuperare l'auto del malcapitato, e quindi a identificare con certezza l’autore del grave reato, soggetto peraltro già noto per svariati precedenti di polizia. Michele Troia, infatti, "vanta" un fatto analogo attribuitogli già il 30 maggio dell'anno scorso.

L'arresto di Michele Troia

Alla luce di quanto raccolto con le indagini rapidamente poste in essere dai Carabinieri di Vieste, tenuto conto della personalità dell’arrestato, oltre che della gravità della condotta posta in essere, è quindi stata avanzata richiesta di misura cautelare nei suoi confronti alla Procura della Repubblica di Foggia. Richiesta che è stata condivisa e accolta dall’Autorità Giudiziaria competente. I Carabinieri di Vieste lo hanno quindi rintracciato, tratto in arresto e condotto presso il carcere di Foggia, dove è tutt’ora ristretto a disposizione della stessa Autorità Giudiziaria.

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