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Cronaca

Arrestati il boss Roberto Sinesi e cinque membri del clan

Tangenti agli autotrasportatori di pomodoro. Il Gip accoglie il ricorso della DDA di Bari. Tornano in carcere la vittima dell'agguato di via San Giovanni Bosco e cinque esponenti del clan Sinesi-Francavilla

Concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti dei esponenti della nota batteria foggiana dei Sinesi-Francavilla. Con questa accusa la Squadra Mobile di Foggia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari nei confronti di Roberto Sinesi classe 1962, Luigi Biscotti classe 1976, Luciano Cupo classe 1971, Cosimo Giardiello classe 1972, Luigi Speranza classe 1970 e Raffaele La Tegola classe 1971.

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Fra i destinatari della misura restrittiva vi è quindi anche il capoclan già condannato per reati associativi di stampo mafioso e vittima del recente agguato avvenuto in via San Giovanni Bosco in cui è stato gravemente ferito mentre era a bordo di un’auto insieme a sua figlia, moglie di Antonello Francavilla, e al nipotino di quattro anni. Tre killer a bordo di una Fiat 500 rossa, poi ritrovata distrutta dalle fiamme, spararono 16 colpi d’arma da fuoco ferendo Sinesi alla scapola sinistra e il nipotino alla spalla destra.

L’indagine ha consentito di acclarare le numerose estorsioni consumate ai danni degli autotrasportatori di pomodoro all’interno del conservificio Princes, che una volta entrati nel parcheggio dell’azienda si vedevano costretti a versare una tangente di 50 euro al fine di prevenire danni agli autoarticolati. Il gruppo criminale, infatti, girava all’interno del parcheggio intimando a ciascun conducente la consegna del denaro.

Le indagini hanno documentato vari episodi di estorsione, nonché il tipico atteggiamento mafioso del gruppo criminale che non disdegnava il ricorso a minacce varie nei confronti di coloro che si dimostravano particolarmente restii a versare la tangente. In particolar modo le indagini – caratterizzate da attività tecniche e servizi di osservazione - hanno riguardato il periodo in cui si concentra la raccolta del pomodoro, agosto-settembre 2015.

Gli inquirenti, inoltre, hanno anche documentato anche delle cessioni di stupefacente e le minacce manifestate dai componenti del clan nei confronti di alcuni spacciatori che avevano ceduto della cocaina senza aver chiesto preventivamente l’autorizzazione al capo.

Le stesse ordinanze di custodia cautelare erano state eseguite il 17 giugno scorso, ma a seguito della pronuncia del Tribunale del Riesame, erano state annullate per difetto di motivazione con conseguente scarcerazione dei destinatari. A seguito del ricorso della DDA di Bari, il Gip ha emesso una nuova misura cautelare. Da alcuni mesi tra i Sinesi-Francavilla e i Moretti-Pellegrino-Lanza c’è una forte contrapposizione che ha portato a sei tentati omicidi e a un omicidio.

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