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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Vieste

Finge acquisto di preziosi, ma picchia e rapina anziano gioielliere: arrestato

Il proprietario della gioielleria Montanari di Pescara: ““Ero pronto a morire per difendere il mio negozio. Lo rifarei ancora”. La polizia di Manfredonia ha arrestato il 22enne Matias Javier Turano di Vieste

Nel primo pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Manfredonia, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile della Questura di Pescara, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa il 31 gennaio dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, su richiesta del Pubblico Ministero della medesima Procura, la dr.ssa Anna Rita Mantini - nei confronti di Matias Javier Turano, 22enne di origini argentine ma residente a Vieste, ritenuto responsabile in concorso di una rapina in danno di una gioielleria pescarese dove armato di pistola e spray urticante, unitamente ad altri complici, aveva fatto irruzione malmenando pesantemente il gioielliere, colpendolo al capo col calcio dell’arma detenuta, causandogli ferite lacero contuse alla testa (giudicate guaribili in giorni quindici) ed infine asportando il registratore di cassa installato all’interno del negozio.

L’odierna operazione di Polizia Giudiziaria rientra in un’unica più complessa attività investigativa che attiene ad una serie di rapine in gioielleria perpetrate in Abruzzo e da ultimo, quella del 15 gennaio alle 17,50, presso la gioielleria Montanari ubicata in via Conte di Ruvo civico 132, il cui titolare 81enne, all’atto dell’evento, era stato pesantemente malmenato: “Ero pronto a morire per difendere il mio negozio. Lo rifarei ancora”; così a caldo, poco dopo la rapina, il coraggioso titolare dell’omonima gioielleria negli uffici della Squadra Mobile di Pescara.

Con la testa fasciata e il volto tumefatto, Montanari ricostruiva con lucidità le fasi dell’aggressione, consegnando agli investigatori il video del sistema di sorveglianza che aveva ripreso il volto del giovane rapinatore che, fingendosi interessato all’acquisto di preziosi, era entrato nella sua gioielleria e successivamente lo aveva improvvisamente aggredito; ma quello che al rapinatore doveva essere sembrato un innocuo vecchietto, reagiva vigorosamente ingaggiando una violenta lotta e costringendo il suo aggressore alla fuga insieme ad altri due complici che attendevano all’esterno a bordo di un’auto rubata, più tardi data alle fiamme.

La Squadra Mobile di Pescara inviava le immagini di alcuni degli autori della rapina sulla base delle quali, oltre a un’articolata attività investigativa, il personale dipendente identificava il rapinatore per in Turano Matias Javier, pregiudicato viestano già in passato attenzionato dal commissariato di Manfredonia e sottoposto a perquisizione domiciliare.

Apparendo verosimile che il 22enne fosse in possesso di armi, nei giorni scorsi personale dipendente effettuava una perquisizione presso la sua abitazione, nel corso della quale rinveniva e sottoponeva a sequestro penale una maglia di colore rosso tipo lupetto, indossata all’atto della rapina.

Con un escamotage gli operanti lasciavano aperta una cartellina ove erano poste alcune fotocopie delle immagini del rapinatore inviate dalla Squadra Mobile di Pescara; avendole notate, il padre, senza essere interpellato, diceva: “eccolo mio figlio che ha combinato adesso? È proprio un…. che mi deve far passare i guai!!!”, riconoscendo in tal modo anch’egli suo figlio.

Ieri, al fine di dare esecuzione al provvedimento cautelare, si poneva in essere una vasta battuta volta al rintraccio del giovane reo, fino a quando non lo si vedeva rincasare furtivamente. Fatta irruzione nell’abitazione gli agenti del Commissariato di Manfredonia bloccavano il ricercato che si era nascosto all’interno del bagno di casa e che molto probabilmente si preparava alla fuga atteso il possesso di un borsone con tutti gli effetti personali.

Il Turano è chiamato a rispondere di accuse molto pesanti: rapina aggravata, porto abusivo di arma, lesioni e ricettazione; ora, individuato uno degli autori della rapina, la Polizia procederà ad effettuare verifiche sui conoscenti che si accompagnavano abitualmente con lui, per poi procedere al confronto di tali soggetti con le riprese video di cui si è in possesso.

Tra l’altro ha ritenuto il G.I.P. abruzzese che, alla luce di quanto emerso, oltre alla sussistenza di gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza a suo carico, già gravato da precedenti penali specifici, vi è la sussistenza di esigenze cautelari, avuto riguardo alle specifiche modalità del fatto, in sé assai gravi (rapina con armi perpetrata a centinaia di chilometri da luogo di residenza dell’indagato, commessa da più persone, di cui una travisata, utilizzando armi ed autovettura preventivamente sottratta e poi data alle fiamme per impedire il ritrovamento di tracce, nonché adoperando violenza fisica di particolare gravità nei riguardi della vittima) e che denotano adeguata e preventiva predisposizione e ripartizione di mezzi ed uomini per il compimento del fatto delittuoso; ha ritenuto inoltre che ricorresse un grave rischio di reiterazione del reato. Al termine delle incombenze è stato associato alla Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

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