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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Lucera

“Ti ammazzo, voglio andare in galera!”, poi le botte alla moglie e al figlioletto: arrestato 43enne

L'uomo, incensurato di Lucera, è accusato di aver usato violenze verbali e fisiche nei confronti della moglie e del figlio di appena due anni. Le violenze, è stato appurato, erano all'ordine del giorno

“Ti ammazzo, voglio andare in galera!”, poi le botte alla moglie e al figlioletto. E’ quanto accaduto lo scorso mercoledì, a Lucera, dove i carabinieri hanno arrestato, nella flagranza del reato di maltrattamenti in danno di familiari, un 43enne incensurato del posto.

L'accusa è di aver usato violenze verbali e fisiche nei confronti della moglie e del figlio di appena due anni. Gli uomini dell’Arma sono intervenuti presso l’abitazione della famiglia a seguito di un’accorata richiesta di aiuto della donna che, provata e spaventata dalle continue angherie cui era costretta a sottostare, nel corso dell’ennesimo litigio ha deciso di rivolgersi a carabinieri, decisa a porre fine alla squallida vicenda che la vedeva vittima. I militari, una volta giunti presso la casa, sono entrati tempestivamente in azione bloccando il 43enne, in condizioni di assoluta sicurezza, mentre stava per colpire la consorte e il bambino, cui aveva già provocato escoriazioni e tumefazioni in volto.

Alla vista dei carabinieri l’uomo non ha affatto placato le sue ire. Lo stesso ha infatti iniziato ad inveire contro i militari, minacciando la donna con frasi del tipo "Ti ammazzo! Sono disposto a farmi 30 anni di galera". I carabinieri, una volta accompagnato l’uomo presso la caserma di via San Domenico, hanno potuto accertare minuziosamente tutti i contorni della vicenda, riscontrando come tali violenze fossero all’ordine del giorno. In più circostanze, infatti, sia la donna che il bambino avevano dovuto ricorrere alle cure di personale sanitario a seguito delle aggressioni subite. Ma la vicenda ha avuto un lieto fine: svolti tutti gli accertamenti di rito il 43enne, inchiodato alle proprie responsabilità dalle evidenze della flagranza del reato, è stato così dichiarato in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Foggia, dove resterà a disposizione della locale Procura della Repubblica.

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