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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Una truffa, un furto in appartamento e uno di rame: il Tribunale ora presenta il conto

Il manfredoniano Giuseppe Galletti dovrà scontare un anno, sette mesi e venticinque giorni di reclusione per le condanne a suo carico. Eseguito l'ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Foggia

Un anno, sette mesi e venticinque giorni. E’ quanto dovrà scontare, per le condanne a suo carico, il 36enne manfredoniano Giuseppe Galletti, arrestato dai carabinieri della compagnia di Manfredonia in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica di Foggia.

Galletti è ritenuto responsabile, di un furto aggravato in concorso commesso il 16 febbraio 2007 a Monte Sant’Angelo, nei pressi dell’ingresso della nuova zona industriale. Nell’occasione, insieme ad altre due persone, ha asportato da una fabbrica e caricato a bordo di una Fiat Punto 150 kg di cavi elettrici di rame. Sul posto erano intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia sipontina che hanno arrestato i tre nella flagranza del reato. Per il fatto ha riportato una condanna ad otto mesi di reclusione con pena sospesa.

Due anni più tardi, precisamente il 4 dicembre 2009, lo stesso ha commesso una truffa via web ai danno di un cittadino di Canelli (Asti). Il 36enne aveva messo in vendita, all’asta, una banconota di 500 lire del 1946, ottenendo con artifizi e raggiri la somma di 421 euro versata su una carta poste pay intestata allo stesso Galletti. Come controparte, però, aveva inviato all’acquirente una vecchia banconota priva di valore commerciale. Per il fatto è stato denunciato e successivamente condannato dal tribunale di Asti alla pena di mesi otto di reclusione, pena sospesa.

Da ultimo, il 29 giugno 2013, Galletti si è reso responsabile di un furto in concorso commesso in un’abitazione di Manfredonia in via Alcide De Gasperi. L’uomo aveva asportato 400 grammi in oro (per un valore commerciale pari a 10.000 euro) nonché 3000 euro in banconote di vario taglio. Grazie all’ausilio del sistema di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti ad identificare il 36enne  ed il suo complice quali autori del furto.

Le indagini hanno quindi permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere un misura cautelare in carcere nei suoi confronti. Per quest’ultimo episodio, l’uomo è stato giudicato con rito immediato e condannato ad un  anno e mesi quattro di reclusione con pena sospesa. Avendo commesso l’ultimo reato nel quinquennio successivo alla precedente sospensione condizionale, tale beneficio veniva revocato dal Tribunale di Foggia che ne ha disposto l’ordine di carcerazione.

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