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Cronaca Deliceto

Deliceto: violenta e sevizia l'ex fidanzata nel bosco, arrestato 36enne

Una pagina di cronaca gravissima quella scoperta a Deliceto, dai carabinieri di Foggia. L'uomo dovrà rispondere di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni personali aggravate

Sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni personali aggravate commesse nei confronti della ex-fidanzata. E’ una pagina di cronaca gravissima quella scoperta a Deliceto, nel Foggiano, dai carabinieri della Compagnia di Foggia che, per il fatto, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Foggia, nei confronti di un 36enne del posto.

Le indagini, dirette dalla Procura di Foggia, hanno consentito di raccogliere gravissimi indizi di reato nei confronti del 36enne, la cui violenza era stata innescata dopo che la sua fidanzata aveva deciso di troncare la relazione sentimentale.

Il fatto risale alla sera del 3 maggio scorso, quando l’uomo ha atteso la sua ex sotto casa e - approfittando della circostanza che le erano cadute le chiavi a terra - l'ha spinta all’interno della sua autovettura, costringendola a seguirlo in piena notte in un bosco, tra Accadia e Bovino.

Qui, lontano da tutti, dava sfogo alla rabbia nei confronti della vittima, colpevole soltanto di non voler più portare avanti una relazione che, fino ad allora, l’aveva vista più volte subire percosse e minacce di morte qualora avesse denunciato l’uomo che credeva di amare.

Nel bosco, infatti, l’indagato avrebbe sottoposto la giovane ad una serie di violenze, prendendola a ceffoni sul viso, sul corpo e sulle braccia e addirittura ustionandole una gamba con la lama di un coltello reso incandescente dalla fiamma di un accendino, e con un mozzicone di sigaretta.

Infine l'ha ammanettata, legandole i polsi dietro alla schiena, costringendola a subire rapporti sessuali. Subito dopo, con la sua vittima resa impotente dalle violenze e impossibilitata a contattare chiunque anche perché era stata privata anche del telefono cellulare, l’uomo ha intrapreso un folle viaggio verso la Sicilia, diretto a casa di un suo vecchio amico conosciuto durante il servizio militare, nel comune di Carlentini nel siracusano, dove è giunto il giorno dopo.

Solo qui la ragazza - approfittando della momentanea assenza del bruto e grazie alla moglie del padrone di casa che gli ha prestato il telefono cellulare - è riuscita a contattare la sorella a Deliceto, ormai preoccupata per non averla vista tornare a casa, e a raccontarle l’accaduto.

A quel punto, la sorella della vittima ha denunciato tutto ai carabinieri di Deliceto, che si sono messi in contatto con i colleghi della Stazione di Carlentini ed attraverso il numero cellulare con il quale la vittima era riuscita a telefonare alla sorella sono risaliti ai proprietari della casa in cui si trovava la sfortunata.

I carabinieri di Carlentini sono riusciti a rintracciare la vittima che si presentava in stato di agitazione con ecchimosi multiple al volto, edema del cuoio capelluto, ferita da morso alla spalla sinistra, ecchimosi ed abrasioni multiple, soprattutto agli arti con ustioni alla coscia sinistra. Alla malcapitata, condotta in ospedale, è stato diagnosticato un tempo di guarigione di 15 giorni.

L'indagato, invece, nel frattempo si era già allontanato da Carlentini per ritornare a Deliceto, accompagnato dall’amico a cui aveva chiesto ospitalità ma che, resosi conto dell’accaduto, lo aveva convinto a tornare a casa. La stessa famiglia che aveva ospitato la vittima e che gli aveva consentito di chiamare la sorella, infatti, si è resa disponibile a riaccompagnare la giovane al sicuro, in un posto dove poteva finalmente denunciare tutto quello che aveva subito. Ricostruita in ogni particolare la terribile vicenda, i carabinieri hanno proceduto all'arresto dell'uomo che, dopo le formalità di rito l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Foggia.

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