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Cronaca Cerignola

Strattona e pretende denaro dalla madre, poi tenta di strangolare sorella: arrestato

Un 32enne di Cerignola è stato sorpreso dagli agenti del commissariato di polizia, arrestato e tradotto nel carcere di Foggia con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione e tentato omicidio

Fine di un incubo per una povera madre di Cerignola, costretta a subire da anni le angherie del figlio, un 32enne incensurato. Martedì scorso la donna si presentava presso il commissariato di pubblica sicurezza diretto dal vicequestore aggiunto Loreta Colasuonno, per denunciare anni di maltrattamenti a seguito di continue richieste di denaro da parte del figlio che l’avevano indotta ad allontanare gli altri figli, per salvaguardarne l’incolumità.

Le dichiarazioni della donna trovavano riscontro in quelle rese da altre persone informate sui fatti. Già alle ore 12.30 del giorno successivo a quello della denuncia, la madre dell’uomo, seguendo le opportune indicazioni fornitele in sede di denuncia, allertava l’utenza 113 del commissariato di Polizia di Cerignola, al fine di fare intervenire una pattuglia, in quanto suo figlio la stava strattonando per ottenere del denaro.

Giunti sul posto gli uomini del 113 redarguivano pesantemente l’uomo e invitavano la malcapitata a recarsi in commissariato per denunciare l’accaduto. Tre ore dopo perveniva un’altra richiesta di aiuto al 113. Intervenuti nuovamente, i poliziotti trovavano la porta di ingresso dell’abitazione aperta e sorprendevano l’uomo con le mani al collo della sorella, intervenuta in difesa della madre che era stata violentemente strattonata dal figlio a causa del diniego della somma di denaro richiesta. L’uomo, alla vista degli agenti, mollava la presa e veniva bloccato e condotto presso gli uffici del commissariato.

Madre e figlia, accompagnate presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Cerignola, venivano giudicate guaribili, rispettivamente, in tre e cinque giorni.  Dopo le formalità di rito, il 32enne, come disposto dal sostituto procuratore di turno,  veniva condotto presso la casa circondariale di Foggia, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. L’appello che il Commissariato di Pubblica Sicurezza rivolge alle famiglie che si trovano nella stessa condizione è di recarsi, comunque, in commissariato per esporre i fatti, al fine di trovare la soluzione più opportuna.   

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