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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Torremaggiore

Foggia, il rame rubato finiva in un’autodemolizione: tre arresti a Torremaggiore

Tre persone sono finite in manette. Sequestrate anche 10 tonnellate di cavi trafugati dalle linee Enel della zona: avrebbero fruttato almeno 50mila euro

Grazie ad un’organizzazione “industriale” (con tanto di macchinari ad hoc) ma gestita in proprio, in poche ore, a Torremaggiore, era possibile ricevere e ricettare grossi quantitativi del rame trafugato in Capitanata cancellandone ogni indicazione della provenienza illecita. Si tratta, sostanzialmente, del rame saccheggiato delle linee elettriche e telefoniche a servizio delle zone via via “incriminate”: dall’alto al basso Tavoliere.

E’ quanto scoperto dagli agenti della squadra mobile di Foggia, in collaborazione con la polizia provinciale e la Polstrada, nell’ambito di una serie di indagini finalizzate a contrastare il proliferare di furti di rame nel Foggiano, fenomeno che, negli ultimi mesi, sta registrando un ulteriore “picco emergenziale”.

Per il fatto, gli agenti hanno arrestato tre persone - un italiano e due romeni - e sequestrato 10 tonnellate di rame trafugato negli ultimi giorni proprio dalle linee Enel, e altri 5 quintali che stavano per essere scaricati in loco nel momento del blitz. A finire in manette, questa mattina, è stato il titolare dell’autodemolizione sulla provinciale 10, trasformata in una vera e propria base operativa per ripulire il rame rubato e sintetizzare tutti i passaggi della filiera dell’oro rosso; gli altri due, invece, costituiscono la “manovalanza”.

All’interno del capannone, gli agenti hanno sequestrato un macchinario per sguainare i cavi e ricavarne l’animella in rame, insieme ad una seconda apparecchiatura che sminuzza il metallo conduttore, rendendolo di fatto “pulito”, ovvero privo di indicazioni della illecita provenienza. In questo modo, dunque, era possibile sintetizzare in un solo luogo tutti i passaggi della filiera del riciclaggio del rame fino alla fonderia, ottimizzandone di conseguenza il guadagno.

In questo modo, il rame così trattato poteva essere reimmesso su piazze lecite, raddoppiando i guadagni, portati dai 3,20 euro del mercato nero ai 5/6 euro, come da quotazione nazionale. Da tempo, gli agenti stavano monitorando la zona dell’alto Tavoliere, fino all’individuazione dell’autodemolizione sospetta.

Il blitz è partito all’alba di oggi, quando gli investigatori hanno fatto irruzione nell’autodemolizione nelle campagne di Torremaggiore. Proprio in quel momento, stavano sopraggiungendo due automobili sospette, una delle quali stava trasportando 5 quintali di cavi Enel appena trafugati dalle campagne limitrofe.

A questo quantitativo si aggiungono le altre 10 tonnellate recuperate all’interno dell’autodemolizione, in parte già ripulite e sminuzzate, pronte per essere vendute: così trattato il rame avrebbe fruttato circa 50mila euro. Per il fatto, dovranno rispondere (a vario titolo) del reato di riciclaggio Costantino Serlenga, 56 anni di Torremaggiore, Calin Chiriac di 30 anni e Lucian Stoican di 27.

FOTO | 'Operazione Siryana': riciclaggio di rame, tre arresti

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