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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Smascherata organizzazione criminale: così smaltivano i rifiuti campani nei campi del Foggiano

70 ettari di terreno situate nelle zone di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo Civitate, oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti speciali. 19 persone arrestate, 46 indagati, sigilli a 70 ettari di terreno

Traffico organizzato di rifiuti in concorso, corruzione, falso ideologico in atto pubblico, realizzazione e gestione di discarica abusiva: sono queste le accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti di 19 persone arrestate all'alba di oggi, nell'ambito del blitz 'In Daunia venenum'. 

I NOMI DEI 19 ARRESTATI

Complessivamente, l'inchiesta conta 46 indagati (42 persone fisiche e 4 società). Nel dettaglio, all’esito delle complesse attività investigative condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari e dal personale del commissariato di Manfredonia con la squadra mobile di Foggia, il gip presso il Tribunale di Bari ha disposto l’applicazione di 19 misure cautelari personali (5 in carcere, 9 ai domiciliari, 2 obblighi di dimora, 2 divieti di dimora e 1 divieto di esercizio dell’attività d’impresa) nonché il sequestro preventivo di beni per il valore complessivo di oltre 9,3 milioni di euro.

Oltre 130 sono gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato impegnati nell'esecuzione delle ordinanze nelle città di Bari, San Severo, Cerignola, Zapponeta, Casalnuovo di Napoli, Pozzuoli, Pollena Trocchia, Mariglianella, Napoli, Barletta, Mola di Bari, Gravina in Puglia e Modugno. In particolare i sequestri hanno per oggetto numerosi conti di due delle società coinvolte e di alcune delle persone fisiche indagate, le quote societarie e l’intero compendio aziendale di una delle società stesse ed, infine, 70 ettari di terreno situate nelle zone di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo Civitate, oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti speciali.

Contemporaneamente, è stata data esecuzione a 9 decreti di perquisizione locale nei confronti di alcuni degli indagati. Il traffico dei rifiuti, monitorato attraverso una capillare attività investigativa supportata dall’utilizzo di sofisticata strumentazione tecnica, si è sviluppato lungo la direttrice Napoli-Foggia e ha disvelato l’esistenza di una organizzazione criminale che ha riversato, illecitamente, una ingente quantità di rifiuti nell’agro di Manfredonia e di altre zone della provincia dauna, con la complicità di una società di servizi ambientali di San Severo - la Lufa Service srl - nonché attraverso l’impiego di automezzi dell’impresa Pulitem srl di Casalnuovo di Napoli.

Questo lo schema con cui si svolgeva l’attività delittuosa: i rifiuti, provenienti dalle province di Napoli e Caserta, venivano dapprima convogliati presso la Lufa Service - con quantitativi assolutamente superiori rispetto a quanto consentito dall’autorizzazione provinciale - per essere successivamente smaltiti (dopo una mera parvenza di trattamento di compostaggio) su terreni - che venivano, di fatto, utilizzati come discariche - nella disponibilità della stessa Lufa Service ovvero di terzi rivelatisi, talvolta, soggetti compiacenti. 

Il totale del materiale illecitamente sversato, dal 2010 al 2014, è stato quantificato nell’ambito di un range che raggiunge, come previsione massima, il quantitativo di circa 100.000 tonnellate. In connessione con questi illeciti, sono state accertate ulteriori condotte delittuose, tra cui alcuni reati di falso ideologico nonché alcuni episodi di corruzione che vedono coinvolto un pubblico ufficiale, dirigente di una Unità Operativa Complessa dell’Arpa Puglia.

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