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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Severo

Chiede un prestito per salvare l’azienda, strozzato dai debiti fa arrestare i suoi aguzzini

A fronte di un prestito di 87mila euro ne aveva dovuti restituire 200mila. Nella macchina di due presunti usurai di San Severo c'era una mazza da baseball, assegni e carte di credito

L’azienda in crisi, gli stipendi dei dipendenti da pagare, la volontà di non abbandonare la “nave che affonda”. Così un imprenditore di San Severo si è ritrovato involto in una spirale debitoria talmente pesante da ricorrere a due soggetti del posto, entrambi pregiudicati, rivelatisi – secondo gli inquirenti – due usurai. E a rimanerne - economicamente parlando – strozzato.

Tutto era partito mesi fa, con un prestito di 15mila euro, una cifra tutto sommato contenuta ma che nelle speranze dell’imprenditore avrebbe potuto traghettare l’azienda verso tempi migliori. A questa somma si sono aggiunti altri 7mila euro, poi altrettanti e così via, fino alla somma complessiva di 87mila euro. Nel corso di un anno, la vittima aveva dovuto restituire già 200mila euro, saldo ottenuto - con un calcolo approssimativo – applicando un tasso usurario superiore al 150%. E’ quanto scoperto dagli agenti della squadra mobile di Foggia e del commissariato di San Severo che, per il fatto, hanno arrestato i pregiudicati Michele Russi, di 53 anni detto “Coccione” e suo nipote Matteo Calò, di 29, entrambi di San Severo. Per loro l’accusa è di tentata estorsione ed usura.

Schiacciato dal peso del debito e vessato dalle continue minacce poste in essere dai due sanseveresi, è stata proprio la vittima a denunciare i suoi aguzzini. Ieri pomeriggio, l’ennesimo incontro organizzato con l’imprenditore, che avrebbe dovuto consegnare un’ultima tranche di denaro da 25mila euro. La vittima però non aveva denaro disponibile, i due lo sapevano e per questo – ipotizzano gli inquirenti – si erano presentati all’appuntamento con una inquietante mazza da baseball, pronta ad essere utilizzata.

Ma all’incontro tra le parti, vi erano anche gli agenti del commissariato di San Severo che hanno fermato e arrestato per tentata estorsione ed usura Russi e Calò. I due si erano presentati all’appuntamento con tecnica militare: hanno “tallonato” a vista la vettura dell’imprenditore; poi, in una strada isolata della città, sono scesi dall’auto, ignorando la presenza della polizia che ha trovato e sequestrato, nascosta nella vettura dei due, una mazza da baseball, 16 assegni bancari per un totale di 60mila euro, svariati ordinativi di bonifici bancari e carte di credito di vari istituti bancari, tutto intestato ad altre persone. Per questo motivo, sul fatto sono in corso ulteriori indagini. Al termine delle formalità di rito, i due sono stati associati al carcere di Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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