rotate-mobile
Cronaca

GdF 'rastrella' le case dei collezionisti e recupera un "tesoro" di reperti archeologici: due arresti

E' uno tra i maggiori sequestri operati sul territorio dal 1994 ad oggi, grazie al quale sono state restituite alla collettività pezzi di grande valore storico e archeologico, compresa la pantofola appartenuta al beato papa Innocenzo XI

C’è anche una presunta reliquia - una scarpa attribuita al beato Papa Innocenzo XI, sulla quale si attende parere ufficiale dal Vaticano - tra gli oltre 350 reperti storici e archeologici recuperati dalla guardia di finanza di Foggia, nell’ambito dell’operazione ‘Sacra Reliquia’ messa a segno tra Orta Nova, Foggia e Cerignola.

reliquia pontefice-3

Tra i maggiori sequestri dal 1994 ad oggi

Si tratta, spiegano i finanzieri, di uno tra i maggiori sequestri operati sul territorio dal 1994 ad oggi, grazie al quale sono state restituite alla collettività pezzi di grande valore storico e archeologico perfettamente conservati: tra questi, un raro “vaso filtro” dipinto, diversi crateri con anse a volute decorate da testine di Medusa, una pregiatissima coppia di ferma trecce in lamina d’oro e un raffinato contenitore per oli profumati di pasta vitrea colorata, tutti dall’elevatissimo valore e tutti al vaglio della Sovrintendenza per i Beni Archeologici. Per il fatto, i finanzieri hanno arrestato, con le accuse di detenzione abusiva di armi, ricettazione e violazione delle norme a tutela dei beni culturali, due persone: un 48enne di Orta Nova, con precedenti specifici, e di un avvocato 61enne di Cerignola. Il gip ha convalidato gli arresti e mentre il 48enne resta detenuto, il legale è stato rimesso in libertà, non ritenendo fossero ancora necessarie le esigenze cautelari.

Operazione 'Sacra Reliquia': le immagini e le interviste

Una denuncia dietro l'operazione 'Sacra Reliquia'

L’operazione è partita da una denuncia relativa ad un presunto traffico di armi e reperti archeologici ad opera di più soggetti attivi tra Cerignola (e la zona del basso Tavoliere Orta Nova-Ordona) e Foggia. Una prima serie di perquisizioni hanno permesso alle fiamme gialle di sequestrare sei fucili da caccia calibro 12 con matricole abrase, due mezzi agricoli rubati e una tela del 1600, che era stata rubata in una chiesa rurale nei pressi di Ascoli Satriano.

Le attività sono state poi estese in altre sei abitazioni, tra le quali quella del legale di Cerignola, dove è stato scoperto un vero e proprio “museo” costituito da 350 reperti archeologici (per lo più vasellame, statue votive, rari monili in oro, pietra e bronzo dei periodi Dauno, Sannita e Romano, appartenuti a tombe depredate) e numerose armi da fuoco antiche, risalenti al periodo 1600-1800, ed armi moderne complete di munizioni. Complessivamente, accanto ai reperti, sono stati recuperati una ventina di coltelli, di varie forme e lunghezze, 10 fucili e 6 pistole, tra le quali una mitragliatrice Mauser C96, calibro 7.63, celebre arma da guerra nazista della seconda guerra mondiale, munita di caricatore e una pistola calibro 25, anch'essa con caricatore e pronta all'uso. Tutti i reperti ritrovati saranno oggetto di approfondite perizie tecniche e di catalogazione da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Foggia.

FOTO | Maxi sequestro di reperti archeologici tra Foggia, Cerignola e Orta Nova

In Evidenza

Potrebbe interessarti

GdF 'rastrella' le case dei collezionisti e recupera un "tesoro" di reperti archeologici: due arresti

FoggiaToday è in caricamento