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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Mattinata

Gangster in erba a Mattinata, rapina e atti di bullismo su un ragazzino: presi 15enne e 11enne

Il giovane, già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio e la persona, solo qualche giorno fa era stato trovato in possesso di un coltello a serramanico all'interno della scuola media di Mattinata. La vittima era da tempo presa di mira dal giovane

Due ragazzini entrambi minorenni sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli della Stazione di Mattinata. Il provvedimento dei militari è scattato ai danni di due ragazzini, uno di 15 anni e l’altro addirittura di 11 anni (non imputabile per l'età), entrambi di Mattinata ed entrambi colti in flagranza di reato, mentre rapinavano un altro minore di 12 anni sottraendogli un telefono cellulare.

La triste vicenda ha avuto luogo nel piccolo Comune garganico risale a due sere fa. Presso il Comando dei Carabinieri si sono presentati, immediatamente dopo il fatto ma non prima di aver allertato una pattuglia in servizio esterno dell’Arma, un ragazzo di 12 anni ed un amico di 11, accompagnati dai rispettivi genitori, per denunciare la subita rapina di un telefonino cellulare, avvenuta poco prima.

Stando al racconto le due piccole vittime erano uscite di casa intorno alle ore 19 per fare un giro in bicicletta. L’11enne aveva chiesto all'amico di tenergli il cellulare in quanto le tasche del suo giubbotto erano troppo piccole e non voleva correre il rischio di perderlo. Poco dopo i due ragazzi hanno udito la voce dei due ragazzi arrestati. A quel punto il ragazzo proprietario del cellulare, spaventato, si è dato alla fuga. L’altro è invece stato raggiunto dai due bulli che dapprima gli hanno chiesto conto della loro “vittima preferita”, e dopo, non contenti, avendo capito che gli si era ormai sottratta, gli hanno insistentemente chiesto se avesse con sé il telefonino dell’altro. Nonostante il malcapitato avesse negato, uno dei due bulli lo ha afferrato con la forza costringendolo ad aprire la tasca della felpa per controllare, sottraendogli il cellulare. I due gangster in erba, dopo questa bella dimostrazione di inferiorità, si sono allontanati insieme.

Nel frattempo la pattuglia di servizio esterno, opportunamente allertata con tempestività, ha rintracciato uno dei due giovani malfattori, fermandolo e invitando a svuotare le tasche dei pantaloni, all’interno dei quali vi erano due cellulari, uno di sua proprietà, e l’altro – già privato di una scheda microSd da 8gb – appena rubato alla giovane vittima. Al termine delle operazioni, ritenuta la flagranza di reato, i gravi indizi di colpevolezza raccolti a carico del teppistello, i diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona, alcuni commessi addirittura prima del compimento dei 14 anni, è stato dichiarato in stato di arresto per concorso in rapina.

Nell'occasione si è tra l’altro scoperto che il minore proprietario del telefono cellulare temporaneamente sottratto era già da tempo vittima di atti di bullismo da parte proprio del giovane arrestato sin dal 2011, con episodi che nel tempo sono divenuti sempre più gravi, passando da semplici minacce a percosse e infine a lesioni. Lo stesso, solo qualche giorno, era stato trovato in possesso di un coltello a serramanico all’interno del cortile della scuola media di Mattinata, scuola frequentata tra l’altro anche dalla vittima di bullismo, a dimostrazione della sua capacità di dotarsi di oggetti atti ad offendere e di concretizzare le minacce in precedenza poste in essere.

Del provvedimento restrittivo operato nei confronti del minore è stata data notizia al Magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari la quale, alla luce di quanto riferito dai Carabinieri, ha disposto che il minorenne venisse condotto presso la propria abitazione familiare rimanendovi sottoposto alla misura della “Permanenza in casa”, in attesa che nei suoi confronti venisse disposto l’interrogatorio di garanzia e la convalida dell’arresto, avvenuto stamattina, e seguito dall'applicazione della misura cautelare del collocamento in una comunità.

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