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Cronaca Villaggio Artigiani

Vanno a riscuotere il pizzo ma trovano la polizia: 5mila euro e 500 al mese, così taglieggiavano imprenditori dell'Artigiani

Arrestati Saverio Bruno e Antonio Valerio di 22 e 32 anni. Avvicinavano alcuni esercenti commerciali e piccoli imprenditori avanzando loro richieste estorsive, anche piuttosto ingenti.

Diecimila euro per iniziare, poi la “tassa” di 500 euro da versare mensilmente. E’ questa la prima richiesta estorsiva (poi ‘ritoccata’ a 5mila euro) avanzata da due giovani presunti estortori ad un imprenditore del Villaggio Artigiani, alla periferia di Foggia.

Si tratta di Saverio Bruno, di 22 anni (nipote di Gianfranco Bruno, ritenuto uomo dei Moretti), e di Antonio Valerio, di 10 anni più grande, entrambi pregiudicati foggiani, arrestati in flagranza di reato dagli agenti della squadra mobile di Foggia proprio mentre credevano di andare a imporre o riscuotere il “pizzo” richiesto. L’arresto è stato messo a segno lo scorso 15 gennaio, ed è frutto di una indagine “vecchia scuola”, fatta di segnalazioni informali, lunghi appostamenti nel quartiere cittadino e pedinamenti.

Gli agenti, infatti, avevano acquisito una notizia confidenziale circa la presenza di alcuni giovani che, in zona Villagio Artigiani, avvicinavano alcuni esercenti commerciali e piccoli imprenditori avanzando loro richieste estorsive, anche piuttosto ingenti. Dato riscontrato sia grazie alle attività tecniche, sia grazie alla collaborazione offerta da una vittima, che riferiva di due soggetti sconosciuti giunti nell’attività chiedendo del titolare (in quel momento assente). Così la polizia ha effettuato un servizio di osservazione nei pressi dell’attività in questione, dove – come previsto – i due sono tornati per chiede, a muso duro e con tono intimidatorio, il pagamento di 5000 euro.

Per i due, però, è scattato l’arresto in flagranza: risponderanno del reato di tentata estorsione. Gli arresti in questione si inseriscono nell’ambito di una specifica strategia diretta a consolidare i risultati ottenuti con l’operazione “Decima Azione”, eseguita dalla Squadra Mobile insieme ai Carabinieri sul finire dello scorso anno  e che ha condotto all’arresto di 30 esponenti della mafia foggiana, responsabili di associazione mafiosa , omicidi e gravi reati, fra i quali anche estorsioni ai danni di numerosi commercianti e imprenditori locali. Attraverso una penetrante attività di prossimità finalizzata, la polizia mira ad ottenere la collaborazione del mondo imprenditoriale e dei commercianti, allo scopo di stroncare sul nascere tentativi  di imposizione di altre forme di racket da parte di malviventi  che sfruttano l’attuale momento, per ristabilire nuovi assetti del mondo criminale. Dopo le formalità di rito, i due - su disposizione del pm di turno, sono stati accompagnati in carcere.

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