Due arresti sono stati eseguiti a Monte Sant’Angelo, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura coercitiva domiciliare emessa nei loro confronti dal Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica. Altrettante persone dovranno rispondere di concorso in detenzione a fine di spaccio di sostanza stupefacente. Più specificatamente, cocaina.

Così, i carabinieri di Manfredonia hanno arrestati 34enne Giovanni Polino ed il 33enne Giuseppe Guerra. Il primo è chiamato a rispondere di un episodio risalente al 29 maggio 2015 quando, in concorso con Pasquale Ciociola (nei cui confronti si era proceduto all’epoca con l’arresto in flagranza di reato), detenevano 55 grammi di cocaina, dal cui esame è emerso fossero ricavabili, secondo le tabelle ministeriali, 227 dosi.

Inoltre Polino e Guerra sono chiamati a rispondere di un altro episodio risalente al 18 giugno dello stesso anno, quando in concorso tra loro e con Mario Rignanese (nei cui confronti si era proceduto all’epoca con l’arresto in flagranza di reato), detenevano 40 di cocaina, potenzialmente 205 dosi. L’attività di indagine ha consentito di far emergere degli elementi indicativi di una cospicua attività di detenzione e commercio di sostanze stupefacenti ad opera del Polino, coadiuvato nelle diverse circostanze da Ciociola, Rignanese e Guerra.

L'indagine, più nello specifico, ha permesso ai carabinieri di intervenire in occasione di due viaggi finalizzati proprio al rifornimento di stupefacenti verso Foggia e Cerignola, quelli per l’appunto del 29 maggio e del 18 giugno 2015, con la sostanza che poi sarebbe stata rivenduta sulla piazza di Monte Sant’Angelo. Nella prima circostanza è stata fermata l’autovettura guidata da Ciociola, a bordo della quale si trovava come passeggero Polino Giovanni, e furono trovati i 55 grammi di cocaina. Nella seconda occasione è stata controllata l’autovettura di Rignanese, contenente un involucro con 36 grammi di stupefacente.

L’indagine, svolta anche con l’ausilio di attività tecnica prima e soprattutto dopo tali arresti, ha fatto piena luce sul coinvolgimento nei fatti degli indagati, i quali partecipavano attivamente sia alla fase preparatoria dei viaggi finalizzati ai rifornimenti sia a quella successiva, finalizzata ad assicurare il supporto legale al complice arrestato. Al termine delle operazioni, i due sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive residenze in Monte Sant’Angelo.