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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

Rapine, estorsioni, furti e ricettazione: 7 arresti a Cerignola e Orta Nova

Le indagini sono state avviate nel 2011 dopo la rapina di Bovino, proseguite con il colpo a una banca di Deliceto ed eseguite con la tecninca delle intercettazioni telefoniche a ambientali.

I carabinieri del comando provinciale di Foggia hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica, all’indomani delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo nei confronti di persone gravemente indiziate dei reati di concorso in rapina aggravata, tentata rapina, sequestro di persona, estorsione, tentata estorsione, furto aggravato e ricettazione.

Le misure cautelari sono state eseguite a carico di un 24enne, un 26enne, un 28enne e un 46enne di Orta Nova accusati a vario titolo di concorso in rapina aggravata, tentata rapina aggravata, ricettazione (concorsa e tentata). Di un 29enne, 32enne e 37enne di Cerignola per concorso estorsione, tentata estorsione, furto aggravato e ricettazione;

INDAGINI - Le indagini si sono basate su una complessa attività di intercettazione telefonica ed ambientale (13 telefoniche, 4 ambientali ed una video) oltre che su servizi dinamici di osservazione e controllo: sequestri di autovetture e repertamento al loro interno di materiale utilizzato dagli indagati per la commissione dei reati.

L’attività è stata avviata a seguito della rapina perpetrata in data 29 giugno del 2011 alla filiale del Banco di Napoli di Bovino, le cui risultanze hanno consentito di acquisire elementi a carico dei responsabili dell’episodio e di un nutrito gruppo di persone dedito stabilmente alla commissione di reati contro il patrimonio verificatisi nei comuni del basso tavoliere e del subappennino dauno: Orta Nova, Stornara, Stornarella e Cerignola.

L’indagine ha consentito di ricostruire le modalità operative attuate dagli indagati per la realizzazione di una serie di episodi di rapine, ricettazioni ed estorsioni.

LA RAPINA A BOVINO - Come sopracitato, il 29 giugno 2011 a Bovino, verso le 9, presso la filiale del “Banco di Napoli” sita in piazza XX Settembre n. 6, a bordo di una Lancia Lybra SW di colore grigio, giungevano tre rapinatori, uno dei quali rimaneva  alla guida del veicolo, mentre gli altri due, con volto travisato, accedevano all’interno dell’istituto di credito dove, mediante minaccia - consistita nell’urlare alla cassiera «stai calma, stai calma, dammi i soldi», facendole implicitamente intendere che in caso contrario avrebbe subito ritorsioni - e con violenza - consistita nel costringere un cliente a tenere le mani libere ed a sdraiarsi a terra - si impossessavano della somma in contanti di euro 40.265 custodita all’interno della cassaforte.

VIDEO RAPINA BANCO DI NAPOLI

LA FUGA - I rapinatori, usciti dalla banca, salivano a bordo della medesima Lancia Lybra dandosi alla fuga, ma venivano intercettati dai varabinieri che, durante l’inseguimento, riconoscevano l’autista, noto pregiudicato ortese. In seguito, in via della Stazione, i militari dell’Arma si imbattevano all’inseguimento di una Kia Sorrento guidata da uno dei destinatari del provvedimento restrittivo che si dirigeva sulla Statale 16 a forte velocità, con a bordo un altro giovane in quel momento non compiutamente identificato.

La successiva attività info investigativa ha consentito agli investigatori di accertare che V.G., dopo aver percorso a piedi il Tratturo Incoronata in agro di Orta Nova, si era recato sempre a piedi presso un’officina dove avevano prelevato la Kia.  Tratturo dove poi veniva rinvenuta abbandonata l’autovettura Lancia Lybra utilizzata per la fuga dai rapinatori e, al suo interno, gli  indumenti utilizzati per la il colpo.

RAPINA A DELICETO - Il 7 ottobre 2011 a Deliceto, verso le 09.45, due persone con il volto travisato irrompevano all’interno della filiale della “Banca Popolare di Bari” ubicata in via Fontana n. 1, nel tentativo di perpetrare una rapina e prendendo in ostaggio un cliente.

L’azione delittuosa non veniva portata a termine per la pronta reazione delle cassiere, nonché per la presenza di porte con vetro blindato poste a custodia della cassaforte sita nella parte retrostante le postazioni di lavoro dei dipendenti. I due rapinatori si davano a precipitosa fuga uscendo dall’istituto bancario dove ad attenderli trovavano un terzo complice a bordo di una Lancia Lybra di colore scuro.

Sulla base delle attività di indagine già in atto, i carabinieri, ritenendo verosimile che gli autori di quell’azione delittuosa potessero essere gli stessi della rapina posta in essere ai danni della Banca di Deliceto, in considerazione del modus operandi e della presenza, anche in quest’ultimo caso, dell’autovettura Lancia Lybra utilizzata dai rei per la fuga, si recavano in in paese al fine di individuare altri elementi di connessione.

L’IDENTIFICAZIONE DEI RAPINATORI - Attraverso la visione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso della banca, uno dei due rapinatori veniva identificato immediatamente in V.G. Dal confronto dei fotogrammi riportati appariva evidente la corrispondenza dei tratti somatici dell’indagato con quelli del rapinatore. In particolare, risaltava la presenza sul lato destro del collo del rapinatore di un cerotto per medicazione. Lo stratagemma era stato utilizzato da V.G., prima del compimento dell’azione delittuosa, per coprire un tatuaggio raffigurante un Jolly che lo stesso ha in quella zona del collo. L’analisi dei filmati acquisiti delle telecamere ha consentito anche l’identificazione certa del secondo rapinatore: D.R.G.

Con riferimento a D.R.G. va evidenziato che il giorno precedente e nei momenti successivi alla tentata rapina questi, durante le conversazioni intercorse con gli altri indagati. fa chiaro riferimento, utilizzando un linguaggio criptico e allusivo alla “rapina” non andata a buon fine e dei rischi corsi “sta lo scuro davanti agli occhi”.

IL CAVALLO DI RITORNO - L’inchiesta ha fatto luce su numerosi episodi di estorsione portate a termine con la metodologia del “cavallo di ritorno”. Il “modus operandi” attuato dagli indagati è un sistema ormai consolidato: dopo aver sottratto veicoli ai legittimi proprietari, gli indagati contattano il proprietario al fine di accertare se intenda rientrare in possesso della refurtiva dietro pagamento di una somma di denaro di volta in volta pattuita a seconda del valore del bene in questione.

Altro particolare degno di rilievo emerso nell’indagine è il comportamento delle vittime che, consce del modus operandi posto in essere dagli estorsori, si limitano a denunciare il furto dell’auto ma non la successiva richiesta estorsiva conducendo in prima persona, o per il tramite di intermediari, la trattativa per riottenere il bene.

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LE ESTORSIONI - 9/11/2011 in Cerignola: Tentata estorsione commessa da B.M. che, in concorso con persone non identificate, dopo aver rubato una Peugeot 207 in data 9/11/2011, con una telefonata ricattatoria, tentava di costringere il proprietario ed figlio del proprietario del veicolo, a pagare la somma di 2.500 euro altrimenti non avrebbero riavuto l’auto - non riuscendo nell’intento per il rifiuto della vittima. Con il connesso reato di: Furto aggravato dell’autovettura Peugeot 207.

VIDEO ESTORSIONE CON AUDIO

12-27/11/2011 in Cerignola: Tentata estorsione commessa da B.M. che, agendo con altre persone non identificate, dopo aver rubato una Ford Focus in data 12/11/2011, telefonava al proprietario dell’autovettura dicendogli: «senti se ti interessa la macchina, se conosci a qualcuno se no la vendo» - «se conosci qualcuno è bene se no la vendo la macchina», in tal modo lasciando intendere che ove non avesse pagato la somma di euro 2.500,00 non avrebbe riottenuta la restituzione dell’autovettura, non riuscendo nell’intento per il rifiuto della vittima. Con il connesso reato di: Furto aggravato dell’autovettura  Ford Focus «tu la vuoi indietro la macchina? io sono quello che te l'ha rubata»

17/11/2011 in Cerignola: Estorsione commessa da B.M. che, agendo con altre persone non identificate, dopo essere entrato in possesso di una Ford Fiesta rubata il 17/11/2011, telefonava al proprietario del veicolo dicendogli: “ti ho chiamato per sentire il fatto della macchina, se la vuoi o non la vuoi?” e ricattandolo: “no!, io non mi vedo davanti a nessuno, io mo ti dico quanto voglio e se ti conviene te la prendi altrimenti, la porto all'estero!”. In tal modo costringendo la vittima a consegnargli, tramite il fratello, 1.000,00 euro per rientrare in possesso dell’auto. Con il connesso reato di ricettazione dell’autovettura Ford Fiesta rubata in data 17/11/2011

6/12/2011 in Manfredonia: Tentata estorsione commessa da B.M. che, agendo con altre persone non identificate, dopo aver rubato una Peugeot in data 6/12/2011, con una telefonata ricattatoria al proprietario del veicolo lo avvertiva che ove non avesse pagato la somma richiesta non avrebbe più riavuto l’auto. Non riuscendo nell’intento per il rifiuto della vittima. Con il connesso reato di furto aggravato dell’autovettura Peugeot.

20/12/2011 in Cerignola: Estorsione commessa da M.P. che, dopo aver rubato una Daewoo Matiz in data 20/12/2011, telefonava alla proprietaria del veicolo, ricattandola che ove non avesse pagato 700 euro non sarebbe rientrata in possesso dell’auto. In tal modo costringendo la vittima a consegnargli la somma di euro 500,00 (anziché quella inizialmente richiesta). Con il connesso reato di furto aggravato dell’autovettura Daewoo Matiz «eh! senti ho trovato questo numero nella Chevrolet ma.»

22/12/2011 in Cerignola: Estorsione commessa da B.M. che, dopo aver rubato una Daewoo Matiz tra il 21 e il 22/12/2011, telefonava al proprietario dell’auto dicendogli «no, no, no, no, no! deve venire una persona estranea! mi da i soldi e io ti do la macchina! La macchina non ci sta rotto niente perché stava pure aperta! l'hai lasciata aperta tu la macchina!»; «mettiti in contatto, che lui... ancora conosce lui a qualcuno... che ne so ti posso richiamare più tardi... e mi devi dare una risposta positiva, si o no, se io lo... [INC.].. la vendo la macchina!»; «tu procura la somma che ti ho detto se la vuoi la macchina altrimenti dimmi si o no e mi sbrigo io» costringendolo a consegnargli - tramite un intermediario (il cognato) - la somma di euro 400 anziché 1.000,00 inizialmente richiesta. Con il connesso reato di Furto aggravato dell’autovettura Daewoo Matiz

22/12/2011 in Cerignola: Estorsione commessa in concorso da B.M. e M.P. che, dopo aver rubato una Ford Focus tra il 21 e il 22/12/2011, telefonavano al proprietario dell’auto dicendogli: « “come a quale condizione? Alla condizione che si sa: mi dai i soldi a me e, io do la macchina a te!”; […] “ci mettiamo pure d'accordo, qualcosa te la levo, ho lavorato vicino quella macchina”; […] “va bene, allora, non sono duemila, dimmi tu una cosa e poi ti dirò io” “allora, sai che devi fare, vatti a comperare un'altra macchina che io te la incendio”». In tal modo costringendolo a consegnare, tramite un intermediario (il nipote), la somma di euro 600,00 (in luogo dei 2.000,00 inizialmente richiesti). Con il connesso reato di furto aggravato dell’autovettura Ford Focus targata DG 626 BW («io sono quello che se l'è rubata volevo sapere se la vuoi o non la vuoi» «ho lavorato vicino quella macchina» «ho lavorato, mi hai fatto stancare!»

27-28/12/2011 in Manfredonia e Trinitapoli: Tentata estorsione commessa B.M. che agendo con altre persone non identificate, dopo aver rubato una BMW X1 in data 27/12/2011, ricattava telefonicamente il proprietario dicendogli: «a condizione, che mi dai i soldi e ti dò la macchina» - «se è interessato, mi deve dire si o no, altrimenti io la rivendo in Bulgaria, mi danno pure 6» - «se mi vuoi dare quattro, domani mattina, li porti alla persona che conosci e ti dò la macchina, come stava, intatta» al fine di costringerlo a consegnare 4.000,00 euro per riottenere l’autovettura. Non riuscendo nell’intento perché il 29/12/2011 i Carabinieri di Cerignola rinvenivano l’auto prima del pagamento della tangente. Con il connesso reato di Furto aggravato in Manfredonia dell’autovettura BMW X1.

27-29/12/2011 in Cerignola: Tentata estorsione commessa da B.M. che, agendo con persone non identificate, dopo aver rubato una Fiat Panda in data 27/12/2011, telefonava al proprietario dicendogli: «che dobbiamo fare per la macchina, la vuoi o no?»  in tal modo tentando di costringerlo a pagare il riscatto. Non riuscendo nell’intento perché il 29/12/2011 i Carabinieri di Cerignola rinvenivano il veicolo prima del pagamento della somma. Con il connesso reato di Furto aggravato dell’autovettura Fiat Panda «noi siamo quelli che l'abbiamo rubata!» «sono quello che ho preso la macchina! La Panda nera!»

5-7/1/2012 in Cerignola: Tentata estorsione commessa da B.M. e C.G. che, dopo essere entrati in possesso di una Ford Focus rubata il 5/1/2012, attuavano diversi tentativi finalizzati a rintracciare telefonicamente il proprietario del veicolo al fine di avanzare la richiesta estorsiva, non riuscendo nell’intento. Con il connesso reato di ricettazione  dell’autovettura Ford Focus

LE RICETTAZIONI - L’inchiesta ha fatto luce anche su un “classico” dell’ambiente malavitoso locale dove, qualora la richiesta estorsiva del “cavallo di ritorno” non vada a buon fine, le auto vengono ricettate o riciclate vendendole intere o a pezzi mediante il cosiddetto “taglio”. Il 20/9/2011, a Troia viene rubata un’ Alfa Romeo modello 156. Le intercettazioni sull’utenza in uso a PROCACCIO P.F. consentivano di acquisire elementi relativamente alle modalità con cui era stato compiuto il furto dell’auto ed in particolare in ordine alla trattativa posta in essere con T.U. finalizzata all’acquisto da parte di quest’ultimo di pezzi di ricambio (cerchi, gomme, computer di bordo tappezzeria in pelle) al fine di effettuare un “restyling” della sua Alfa 156 acquistata alcuni giorni. Nei giorni successivi al furto, in Orta Nova (FG) durante un servizio perlustrativo svolto dai Carabinieri della locale Stazione, sulla provinciale 79, all’interno di un’azienda in disuso, veniva rinvenuta l’autovettura Alfa Romeo 156 oggetto di furto, la quale dopo le formalità di rito e constatate le condizioni, veniva riconsegnata all’avente diritto.

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