Ritirano pensione altrui al bancomat. L’appello: “Era denaro per ‘vivere’, riconsegnatelo”
“Mi rimetto alla bontà di chi legge”, scrive un lettore di FoggiaToday. E all’onestà e alla moralità di chi, il giorno di capodanno, ha recuperato da uno sportello bancomat il denaro prelevato (e non ritirato) da un pensionato della città. Di seguito la vicenda:
“Buonasera redazione di FoggiaToday, volevo raccontarvi un episodio di alcuni giorni fa, chiedendovi (in maniera del tutto informativa) di renderlo pubblico al fine di sensibilizzare i nostri concittadini a dei comportamenti più responsabili ed eticamente corretti. Un pensionato, titolare di un conto corrente presso un ufficio postale di Foggia, il giorno di capodanno si recava come tutti i mesi al bancomat per controllare l'accredito della pensione e prelevare i soldi necessari per "Vivere" un intero mese (pensione € 850,00 euro circa - prelievo di € 600,00). Distrattamente, dopo aver cercato di prelevare e senza esserci riuscito, si allontanava dal bancomat (molto probabilmente lasciando la suddetta somma nell'erogatore del bancomat, che l'avrebbe dovuta ritirare entro 30 secondi).
Il giorno successivo recandosi allo stesso bancomat si rendeva conto che la somma risultava prelevata e pertanto non più disponibile sul suo conto. Dai controlli effettuati dall'ufficio postale è stato confermato il prelevamento della somma anche se materialmente non effettuato dal pensionato. L'unica spiegazione logica alla smaterializzazione di questi soldi è che qualcuno in prossimità del bancomat abbia "giustamente" preso quei soldi dall'erogatore del bancomat.
Il mio appello è rivolto a quelle persone (seppure bisognose) che nonostante tutto avrebbero riportato quei soldi al legittimo proprietario per il tramite dell'ufficio postale o della questura di Foggia, ma sono convinto che questo mondo fatto di questi gesti non esista più già da molto tempo. Grazie in anticipo della disponibilità, mi rimetto alla "bontà" di chi legge.