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Cronaca Rodi Garganico

Roccamare di Rodi, WWF: "Demoliamo scempio, schiaffeggia ambiente e paesaggio"

Una battaglia portata avanti dal WWF Foggia. "L'azione di cittadini e associazioni ambientaliste contro tale scempio è partita 15 anni fa, ma responsabili riescono ancora ad evitarne la demolizione"

Con una recentissima sentenza il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia ha respinto in toto i ricorsi proposti dalla società Roccamare contro l'annullamento, deciso dalla Provincia di Foggia, della concessione edilizia per la omonima costruzione e contro la conseguente ordinanza di demolizione, emanata dal comune di Rodi.

“Ma ad oggi l'edificio - evidenzia il WWF Foggia - è ancora al suo posto, continuando a schiaffeggiare l'ambiente e il paesaggio”. Quella contro lo scempio edilizio "Roccamare" a Rodi Garganico - un edificio a grezzo in area ad alto valore paesaggistico e panoramico, a meno di 50 metri di distanza dal mare - è una battaglia che il WWF conduce da tempo insieme ad altre associazioni ambientaliste e ai cittadini confinanti. "La vicenda della Roccamare è rappresentativa di come sia difficile difendere l'ambiente nel nostro territorio. - ha affermato Carlo Fierro presidente del WWF Foggia - Da ben 15 anni, infatti, è partita l'azione di cittadini e Associazioni ambientaliste contro tale scempio e al momento, purtroppo, i responsabili riescono ancora ad evitarne la demolizione."

Eppure le motivazioni della sentenza di primo grado del 2008 del Tribunale di Lucera hanno dettagliatamente illustrato l’illegittimità dell'edificio che è stato realizzato alterando nei documenti progettuali misure di angoli e distanze. “Il CTU nominato dal Tribunale nel procedimento di primo grado, con l’ausilio di una squadra di topografi – si legge nella nota stampa -  ha tracciato e picchettato sul terreno il limite della zona edificabile, constatando così che la Roccamare è collocata interamente all’esterno di tale limite in zona G1 – Salvaguardia Costa – assolutamente inedificabile, soggetta a vincolo paesaggistico ed in “Zona franosa I” del Piano di Fabbricazione”.

La sentenza, pur avendo riconosciuto la responsabilità degli imputati in ordine a tutti i reati contestati, ha dichiarato di non doversi procedere per la maggior parte di essi per l’intervenuta prescrizione, mentre ha condannato gli imputati per i reati d'abuso in atti d’ufficio ed aggravamento del dissesto idrogeologico in atto per i fabbricati circostanti, stabilendo infine la confisca del fabbricato. Successivamente gli imputati hanno proposto Appello, chiedendo di essere assolti sia per i reati dichiarati prescritti che per quelli per i quali sono stati condannati.

Per contro, a marzo del 2012, la Corte d’Appello di Bari ha respinto tale richiesta confermando la prescrizione di tutti i reati già dichiarata nei giudizi di primo grado e dichiarando anche la sopravvenuta prescrizione per il reato di abuso d’ufficio mentre ha assolto gli imputati per il solo capo d'imputazione di aggravamento del dissesto idrogeologico per i fabbricati circostanti. In definitiva, evidenzia il WWF Foggia, il Tribunale, sia in primo che in secondo grado, non ha creduto nelle tesi degli imputati, coperti, però, dal solito scandalo italiano della prescrizione a processo già iniziato.

“La franosità della zona - osserva il WWF - ben nota fin dagli anni 50, trova una incontestabile conferma nella classificazione PG3 (massima pericolosità di frana) ed R4 (rischio frana molto elevato) attribuita dall’Autorità di Bacino della Puglia alla zona di Rodi al cui centro viene a trovarsi la costruzione Roccamare. Per questo motivo e per la circostanza che la costruzione si trova proprio al centro di un versante di altissimo valore paesaggistico e panoramico, per il WWF Foggia è necessario procedere senza ulteriore rinvii alla sua demolizione.

FOTO | Il WWF contro la costruzione di "Roccamare", a Rodi Garganico

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