San Severo, sgombero Camera del Lavoro: il sindaco annulla l’ordinanza
La decisione di ricorrere addirittura ad un atto così forte contrasta con la recente sentenza della Corte Costituzionale sui "sindaci sceriffi"
La Cgil di Capitanata e di San Severo esprimono soddisfazione per l’annullamento dell’ordinanza di sgombero del piano terra della Camera del Lavoro da parte del sindaco di San Severo, Gianfranco Savino.
Per ammissione della stessa amministrazione – da quanto si legge nell’ordinanza di annullamento - la decisione di ricorrere addirittura ad un atto così forte contrasta con la recente sentenza della Corte Costituzionale sui “sindaci sceriffi”. "La questione politica che va sottolineata è l’assurdità di un provvedimento necessario nei casi di urgenza e per motivi di ordine pubblico".
"Può, caro sindaco Savino, un’organizzazione storica come la Cgil, che ha contribuito a costruire la democrazia e il progresso nel nostro Paese e in questa provincia, essere trattata come soggetto che addirittura attenta alla sicurezza dei cittadini e all’ordine pubblico? Altro che strumentalizzazioni politiche e bugie da parte nostra, caro sindaco: la verità è scritta nella delibera di annullamento dell’ordinanza di sgombero da lei firmata. Un atto non solo illegittimo per la stessa ammissione dell’amministrazione, ma soprattutto insensato e ingiustificato. Cioè quello che la Cgil va ripetendo da tempo".
Una decisione, come ha scritto la presidente dell’Associazione Casa Di Vittorio, Baldina Di Vittorio, “incomprensibile e offensiva della memoria dell’intera comunità sanseverese. Quell’edificio non è un palazzo qualunque ma uno dei luoghi in cui si è discusso, programmato e costruito il riscatto sociale di lavoratori sfruttati, privi di qualunque soggettività giuridica e offesi nella dignità”. Lo sgombero deciso dalla Giunta comunale “è un atto di abrasione di una porzione di quella stessa memoria”.
"La Cgil non abbassa la guardia e ribadisce la disponibilità ad una mediazione per arrivare ad una soluzione concordata della vicenda".