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Cronaca

La storia di Alfredo, il bambino di Foggia rimasto orfano di femminicidio: "Di mia madre ricordo il profumo e i riccioli dei capelli"

Giovanna Traiano fu freddata nel 2003 dal marito dal quale si stava separando, a Foggia. Alfredo aveva solo quattro anni. Domenica è stato ospite su Rai 3 del programma 'Sopravvissute'

“Non dovevi farlo, ora ti ammazzo come ti vedo”. “Non scherzo, ti scarico il caricatore in bocca”. Sono i messaggi scritti con la penna rossa ritrovati tra i fogli dell’agendina che Giovanna Traiano portava con sé gli ultimi giorni della sua breve vita. Morirà a soli 25 anni, freddata da un colpo di pistola alla nuca esploso dal marito che non accettava la separazione davanti alla Chiesa della Beata Vergine Maria di Foggia. Era il 21 febbraio del 2003.

Quell’agendina la stringe oggi tra le mani il suo unico figlio, Alfredo, 20 anni. Alfredo Traiano, il cognome della mamma. Una scelta che lui stesso ha fatto, schierandosi sin da subito dalla parte di Giovanna, contro l’orco che le ha rubato la vita.

Alfredo, detto Dedo, è stato ospite domenica 10 marzo di ‘Sopravvissute’, il programma Rai ideato e condotto da Matilde D’Errico che va in onda la domenica, in seconda serata, sulla terza rete nazionale.

Alfredo aveva quattro anni quando ha perso la mamma. Di lei, racconta, ricorda il profumo della pelle e i riccioli dei capelli, ricorda la dolcezza di quando lo metteva a dormire e le urla di quando veniva picchiata.

Oggi studia Giurisprudenza perché la sua mission è diventata aiutare le donne.

Del padre, che non nomina mai (e la cui pena ricalcolata in secondo grado a 18 anni di carcere dovrebbe essere in dirittura d’arrivo) ricorda solo la violenza e quando lo trascinava nell’aula di tribunale agganciandogli il colletto della maglia. “Vedi quella puttana di tua madre” gli disse un giorno.

E’ stato cresciuto dai nonni, Alfredo. L’ultimo Natale con lei, quello del 2002, Giovanna gli ha regalato l’Angelo Serafino, un pupazzo che, spingendo un pulsante, gli canta la ninna nanna. E’ l’unica cosa che oggi gli resta di lei.

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