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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro - Piazza Giordano / Via Enrico Pestalozzi, 129

Pietre, mazze e bottiglie contro vigili del fuoco e polizia: scene di ordinaria follia per un falò

Falò pericoloso davanti l'ex palestra Gil, i residenti chiamano i vigili del fuoco. I ragazzini lanciano pietre, mazze e bottiglie. Arrivano agenti della municipale e della polizia

Ieri sera tra via Giacomo Matteotti e via Enrico Pestalozzi si è oltrepassato il limite. Una squadra dei vigili del fuoco, intervenuta su segnalazione dei residenti per spegnere un falò, è stata aggredita da un gruppo di ragazzini. Il grave episodio fa il paio con quanto accaduto qualche giorno prima in via Imperiale, quando Anna Rita Melfitani, colpevole a dire dei ragazzi del quartiere di aver denunciato alla Procura della Repubblica di Foggia lo scempio del falò dell’Immacolata, era stata insultata e minacciata di morte.

Il falò dell'Immacolata di via Imperiale: le foto

Una vicenda risaputa che la presidentessa dell’associazione ‘Guerrieri con la coda’ ha definito una battaglia di civiltà, tanto da ritenere importante e doveroso chiedere l’intervento del sindaco di Foggia attraverso le pagine del nostro giornale (senza però ottenere alcuna risposta). Ed è così che ieri sera, mentre gli agenti della Municipale e della polizia intervenivano davanti l’ex palestra Gil per riportare la calma e ricostruire l’episodio, il partito delle ‘tradizioni senza se e senza ma’, si era già espresso sui social network: nessuno tocchi i ragazzi e il rito dell’Immacolata.

L’8 dicembre ci restituisce però la fotografia di una parte di città che fa davvero  fatica a comprendere che sarebbe ora di cambiare rotta, di pretendere di vivere in un posto migliore, di preservare le tradizioni senza però oltrepassare il recinto delle regole, che vanno osservate e fatte rispettare. Istituite quando non ci sono. Perché la legalità e il rispetto delle regole, anche di quelle non scritte, misurano il grado di civiltà di una comunità.

E invece, mentre in via Imperiale centinaia di persone osservavano (in maniera legittima) l’imponente falò realizzato in ultima battuta nonostante lo smantellamento compiuto da Amiu e vigili urbani, in via Pestalozzi si consumava l’ennesimo fattaccio. Una squadra del 115, allertata da alcuni residenti del posto che ritenevano che così come era stato allestito, quel falò fosse pericoloso, è stata aggredita da un gruppo di ragazzini che all'indirizzo degli operatori del 115, hanno lanciato pietre, tavole di legno e bottiglie. Scene di vera guerriglia, di una gravità inaudita.

ECCO IL VIDEO DEL LANCIO DI PIETRE

Ora non passi la linea morbida che sono ragazzi, che lo siamo stati tutti e che andrebbero comprese le loro ragioni. Assolutamente no. Si possono comprendere soltanto l’amarezza, lo sconforto e lo sconcerto quando però non sfociano in violenza. Non si può sorvolare invece sulle minacce di morte e sulle aggressioni, fisiche e anche verbali. Come non ci si può nascondere dietro l’opportunità di non esprimersi per paura di sbagliare o di inimicarsi con qualcuno.

Le istituzioni, dal sindaco in giù, silenti quando in via Imperiale Melfitani si recava dai carabinieri per denunciare le minacce scritte e gli atti vandalici nei suoi confronti, hanno il dovere di prendere una posizione che vada nella direzione della legalità e del contrasto alla violenza. Già, perché se questo è il prezzo da pagare per mantenere una tradizione, evidentemente è giunto il momento di tirare una linea o al massimo di trovare una soluzione che accontenti tutti, purché a vincere siano le regole e non la libertà di trasgredirle.

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