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Cronaca

Foggia, approvato il Piano dei rischi dell’aeroporto Gino Lisa: era atteso da 20 anni

Affondi a muso duro contro quanti sostenevano che il Comune non avrebbe portato a termine l'operazione per tutelare gli interessi dei terreni che gravitano attorno all'aeroporto

Approvato il Piano dei rischi dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia. Il via libera arriva dall’Enac, l’Ente nazionale di Aviazione Civile. (il direttore Pianificazione e Progetti dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Roberto Vergari, aveva anticipato, con una telefonata a Gianni Mongelli, e con una comunicazione scritta al Servizio Urbanistica del Comune di Foggia, il parere favorevole sul Piano di rischio dell’aeroporto di Foggia trasmesso il 5 aprile scorso nella sua versione definitiva). Si tratta di un passaggio storico per lo scalo civile foggiano, atteso da almeno 20 anni. Si potrà ora procedere all’ultimo step in conferenza Stato-Regioni per lo sblocco dei finanziamenti CIPE destinati alla pista aeroportuale (circa 14 milioni di euro).

Durante la conferenza stampa non sono mancati affondi anche a muso duro contro quanti sostenevano che il Comune non avrebbe portato a termine l’operazione per tutelare gli interessi che si concentrerebbero sui terreni che gravitano attorno all’aeroporto.

LE DICHIARAZIONI IN CONFERENZA STAMPA

"Un avanzamento importante nel processo di regolazione e pianificazione generale che abbiamo avviato» ha sottolineato il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, durante la conferenza stampa con cui, stamattina, sono stati illustrati i dettagli del Piano e delle attività svolte di concerto con l’ENAC. “Magari tutte le procedure pubbliche, anche meno complesse di questa, si chiudessero con soli sette giorni di ritardo” ha osservato ironicamente l’assessore alla Qualità e all’Assetto del Territorio, Augusto Marasco, con riferimento a un adempimento la cui definizione era stata annunciata per la scorsa settimana dallo stesso ENAC.

«Il Piano comporta la “cancellazione” di due programmi urbanistici previsti nella direzione del progettato allungamento della pista di decollo e atterraggio e la rimodulazione di alcuni interventi del Programma di housing sociale», ha sintetizzato il dirigente del servizio Urbanistica, Paolo Affatato, illustrando il lavoro svolto in circa sei mesi attraverso l’ausilio di due tavole, quella relativa alla prima bozza del Piano risalente a dicembre 2012 e quella definitiva la cui elaborazione è terminata a fine marzo scorso.

Un lavoro complesso come evidenzia la stessa comunicazione con cui il direttore Pianificazione e Progetti di ENAC, Roberto Vergari, ha espresso il parere favorevole: «Il processo istruttorio del Piano di Rischio, come noto, ha avuto inizio ben prima della data di presentazione dello stesso,  tramite incontri di concertazione per le scelte da adottare in considerazione degli aspetti fortemente rappresentati, da codesto Comune, relativamente all’emergenza abitativa sociale che trovava ubicazione nelle aree adiacenti all’aeroporto». Il parere di ENAC rileva, inoltre, che «preso atto dei criteri di tutela del territorio contenuti nella normativa di riferimento e delle indicazioni fornite dalla scrivente, codesto Comune ha riesaminato e ridotto le previsioni urbanistiche contenute nei propri strumenti di pianificazione urbanistica, dovendo contemporaneamente conciliare il problema dell’emergenza abitativa».

«Questa è la dimostrazione più evidente – ha sottolineato Mongelli – che abbiamo lavorato dando assoluta prevalenza a un’infrastruttura pubblica strategica non solo per Foggia, rispetto ai pur legittimi interessi di natura privata che sono riguardati dal progetto di allungamento della pista e dalla ripresa dei voli dal “Gino Lisa”».

«Nello specifico della zona di tutela B ubicata alle spalle della testata 15 – si legge, infatti, sempre nel parere di ENAC – il Comune ha provveduto a contenere la volumetria edificatoria originariamente prevista dal Programma di iniziativa pubblica riducendola del 50% e rinunciando agli insediamenti della “Cittadella Francescana” e del Centro Direzionale, le cui realizzazioni si sarebbero trovate in asse con la pista di volo e quindi lungo la traiettoria di sorvolo degli aeromobili in fase di decollo e atterraggio».

La rinuncia riguarda due cosiddetti ex PRUSST: il primo dei quali non ancora definito sul piano tecnico-amministrativo, sul secondo non ancora si è registrato il previsto decreto del Presidente della Giunta regionale anche a causa di un contenzioso giudiziale intervenuto. «Si è trattato di pianificazione di straordinaria importanza nell’ambito del Piano Urbanistico Generale», ha sottolineato Marasco ricordando gli impegni nella definizione «di un quadro pianificatorio di settore che da troppo tempo aspettava e aspetta di essere definito».

Il Piano, una volta restituito da ENAC con le firme e i timbri, sarà trasmesso alla presidenza del Consiglio comunale insieme alla proposta di delibera di approvazione. Già il 24 aprile scorso, su richiesta dello stesso Marasco, in un’audizione davanti alla seconda Commissione Territorio e alla terza Commissione Economia del Consiglio comunale, riunite in seduta congiunta, erano stati illustrati i contenuti essenziali del Piano, allo scopo di accelerare il lavoro istruttorio dei consiglieri comunali una volta chiusa la procedura.

«Abbiamo svolto e ci impegniamo a continuare a svolgere a tutti gli adempimenti politico-amministrativi che ci spettavano e ci spettano – ha rimarcato il sindaco – e ciò a prescindere dal finanziamento CIPE, su cui il Piano di rischio non ha alcun riflesso e che naturalmente manteniamo sotto stretta vigilanza; e anche a prescindere da ipotesi come la destinazione di “Amendola” anche ai voli civili, che potrebbero risultare utile durante i lavori di allungamento della pista del “Gino Lisa” che resta, comunque, il nostro scalo aeroportuale di riferimento».

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