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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Aeroporto Gino Lisa: approvato il progetto di allungamento della pista

In consiglio comunale affrontati anche i temi di Ataf, Bilancio e discarica. Il progetto può contare su 14milioni di euro di fondi Cipe, denaro non ancora disponibile. Ben 3,8 servono per le espropriazioni

Alla ripresa dalla pausa estiva il consiglio comunale di Foggia porta in aula ed approva all’unanimità il progetto definitivo di allungamento della pista dello scalo aeroportuale foggiano (che passerà dagli attuali 1500 a 1800 metri operativi) così come modificato  dalle  prescrizioni emerse nelle Conferenze di Servizi in corso a Bari presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche.

IL PROGETTO "GINO LISA" - Lo step è di quelli quasi conclusivi. Il progetto, così come approvato dal consiglio, infatti, approderà infatti domani a Bari, in una nuova conferenza di servizio. (LEGGI L'ESITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI).

Ma la seduta sarà quasi certamente aggiornata nuovamente dal momento che manca ancora il Piano dei rischi richiesto dall’Enac, la cui stesura è stata commissionata dal Palazzo di Città alla “Tecno Engineering 2C” di Roma, una società di ingegneria che lavora per 53 scali aeroportuali italiani e 9 esteri. Solo allora il tutto potrà approdare a Roma, al Ministero, che dovrà rilasciare la relativa Via, assieme ai pareri delle sovrintendenze, archeologica e paesaggistica, che sono vincolanti: una volta assunti, il consiglio comunale potrà tornare a riunirsi per approvare la variante al Piano Comunale dei Tratturi, "un adempimento poco più che formale dato che il progetto approvato oggi è stato rivisto proprio ottemperando ai pareri dell’Ufficio Tratturi della Regione Puglia" ha osservato Marasco.

Mentre l'ingegnere Bruno garantisce: "la revisione non ha modificato alcuno degli elementi tecnici aeroportuali ma solo le opere accessorie che servono a mitigare gli impatti e a integrarsi con i vincoli tratturali. Chiuderemo tutto entro l’anno”.

E’ certo tuttavia che, la storia “foggiana” insegna, fino a quando non ci sarà nero su bianco, tutto può ancora accadere. La città resta dunque in attesa.

Anche perché chiusa questa partita, puramente tecnico-burocratica, toccherà a quella finanziaria: il progetto può contare su 14 milioni di euro di fondi Cipe ma il denaro non sarebbe ancora materialmente disponibile.

E il Comune di Foggia non è nelle condizioni di anticipare moneta, in particolare ai proprietari dei terreni da espropriare (una cinquantina di particelle circa per  un totale di 15,5 ettari tra Nord e Sud per un totale di 3,8milioni di euro)

IL BILANCIO. Ma l’aula si è occupata anche di altri temi, bollenti. L’opposizione è tornata a puntare il dito contro il mancato inserimento all’ordine del giorno dei bilanci dell’ente, né il previsionale (ma qui c’è tempo fino al 31 ottobre) né tantomeno il consuntivo, bocciato dai revisori dei conti, annunciando di aver sottoposto la questione all’attenzione di prefettura  e Corte dei Conti. Mentre il consigliere Bruno Longo ha evidenziato come il “dissesto” foggiano sia ormai caso nazionale dal momento che la città compare tra quelle “segnalate” dalla Corte dei Conti al Parlamento nella relazione inviata a Roma nel luglio scorso. Chiesto l’aggiornamento dei lavori , respinto, l’opposizione ha abbandonato l’aula.

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ATAF. E’ toccato alla maggioranza dunque approvar”si”, con 20 si, un astenuto e le bordate di Benvenuto (Psi) contro l’Ufficio Finanziario, il quarto accapo all’ordine del giorno, ovvero la definizione transattiva dei crediti vantati da ATAF Spa, l’azienda di trasporto pubblico locale, nei confronti del Comune di Foggia (qualcosa come 10milioni di euro “ripianati” con una serie di cespiti immobiliari).

STOP ALLA DISCARICA. Mentre è stato rinviato l’ultimo punto all’ordine del giorno relativo ad un progetto di realizzazione di discarica per rifiuti non pericolosi che dovrebbe sorgere nei pressi di passo Breccioso proposto dalla Immobil Daunia srl. Il progetto giace lì da due anni.

L'aula era chiamata a darne una valutazione di merito. Ma il rinvio della delibera si è reso necessario dopo che si è appurata l’esistenza di una grossa incongruenza tra la tabella riepilogativa dei rifiuti e i codici che individuano il tipo di rifiuto:  in pratica alcuni rifiuti non coincidevano ai codici indicati e du , di tipo pericoloso, non comparivano nell’elenco.

Da sottolineare che il progetto aveva già ottenuto il via libera, a maggioranza, della Commissione Ambiente.

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