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Cronaca

Periferie abbandonate, la proposta dei cittadini a Landella: il 'Baratto amministrativo'

Strade dissestate, aiuole sporche e mai curate, rami d’alberi potati e mai raccolti. Un cittadino: ““Non si ha cura del verde, e allora la soluzione è costruirci sopra”

Che i quartieri della periferia di Foggia vivano dei disagi che chi abita in centro forse non conosce, è una triste consuetudine. Nonostante l’impegno profuso da parte di molti, anche dai cittadini che spesso si sono mossi in prima persona attraverso raccolte firme o iniziative lodevoli come i comitati di quartiere, la differenza in termini di qualità della vita e funzionamento dei servizi è ancora piuttosto evidente.

Lo potranno confermare gli abitanti dei quartieri Cep e Ordona-Lavello, nella zona che abbraccia via Pertini, via Almirante e via Berlinguer. I segni di degrado sono inequivocabili, tra aiuole dove albergano carte e bottiglie, mentre scarseggia l’erba (peraltro secca), un giardino con alberi secchi, rami di alberi potati e mai raccolti, oltre alle immancabili buche, che in alcuni punti rendono la strada alla stregua di un tratturo.

Il tutto mentre attorno si continua a costruire palazzi. Lo stesso giardino che compare su via Berlinguer, oltre a essere preda della più totale incuria di chi dovrebbe occuparsi della manutenzione, e dell’inciviltà di chi dovrebbe averne cura e rispetto, da qualche giorno presenta dei segni lungo il perimetro. Forse il segno che presto al posto di un giardino mai curato, sorgerà un nuovo palazzo.

Periferie abbandonate a Foggia: le foto

“Non si ha cura del verde, e allora la soluzione è costruirci sopra”, ha commentato con un velo di ironia mista a sconforto un cittadino della zona, che denuncia poi il grave disagio che gli abitanti di via Pertini stanno vivendo. La strada dove sorgono delle villette a schiera, è a senso unico, e l’unico modo per entrarvi, è percorrendo via Berlinguer. “Ma gli operai della ditta che sta costruendo il palazzo accanto hanno distrutto la strada con i propri camion. Più di un anno fa abbiamo presentato un esposto alla procura della Repubblica, ma non abbiamo mai ricevuto un riscontro”, denuncia il cittadino. E così, per evitare danni alle auto, chi vuole entrare in via Pertini lo fa dal lato opposto, violando il segnale di divieto d’accesso.

La situazione è pressoché la stessa anche su via Gentile e in tutta la zona circostante. Anche qui lo scenario è piuttosto deprimente. Parchi fatiscenti, dove stazionano rami potati da mesi, ormai secchi e a rischio incendio. Non mancano le buche, che si affiancano ai tratti di asfalto “grattato” per la sistemazione dei cavi della fibra ottica. E intanto c’è chi con estrema nonchalance allestisce dei chioschi con sedie e tavolini su una rotonda. “Se non è possibile usufruire di certi servizi, perché non applicare ‘il baratto amministrativo’?”, si chiedono gli abitanti della zona. Il baratto amministrativo, articolo 24 del decreto “Sblocca Italia”, è la norma che dà la possibilità ai cittadini di fornire ore di lavoro e servizi per la città, ricevendo in cambio uno sconto sulle tasse. In Italia già è stata adottata da alcuni comuni, come quello di Invorio in provincia di Novara e che presto sarà attivo anche a Siracusa. “Sarebbe un modo per responsabilizzare noi cittadini che saremmo chiamati in prima persona a curare l’ambiente che ci circonda. Ne guadagnerebbero tutti”.

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