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Cronaca

L’Arma dei Carabinieri festeggia i 200 anni: tracciato il bilancio in provincia di Foggia

Il comandante provinciale traccia un bilancio dell'attività dei carabinieri in provincia di Foggia: dall'operazione Corona all'operazione Black Land

Il comandante provinciale dei carabinieri, in occasione del 200esimo anniversario dell'Arma dei carabinieri, traccia un bilancio dell'attività dei militari a Foggia e in Capitanata.

"Gentili Autorità civili, militari e religiose, gentili Signore e Signori, anche a nome di tutti i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, desidero esprimere il mio più vivo ringraziamento per aver accolto l’invito a presenziare a questa cerimonia del Bicentenario dell’Arma dei Carabinieri. Un reverente pensiero ed omaggio rivolgo ai nostri Caduti, espressione tangibile di coraggio e di totale dedizione al dovere, sino al supremo sacrificio. Con uguale sentimento, esprimo la nostra assoluta vicinanza ai Loro familiari, anche qui presenti, testimoni sofferenti, ma orgogliosi, del sacrificio da cui è segnata la via del dovere, ai quali rinnovo la mia solidarietà, con un abbraccio ideale, per la dignitosa compostezza con cui vivono quotidianamente il loro dolore. Un pensiero ai Carabinieri in congedo, qui rappresentati dalle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Un ringraziamento di particolare intensità permettete di rivolgerlo a tutti i Carabinieri del Comando Provinciale ed alle loro famiglie, perché è soltanto con il loro diuturno e silenzioso lavoro che riusciamo a garantire, unitamente alle altre Forze di Polizia, con le quali, grazie al prezioso contributo del Signor Prefetto, dott.ssa Luisa Latella, che saluto, manteniamo eccezionali rapporti che vanno ben al di là della semplice “colleganza”, un’importante azione di prevenzione in questa difficile provincia. Saluto perciò affettuosamente il Signor Questore, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, e il Comandante Provinciale del Corpo Forestale.

Celebriamo oggi i 200 anni della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, che in tutti questi anni è stata riferimento per la tutela della legalità, per la prevenzione ed il contrasto alle criminalità di ogni specie, per la lotta ad ogni forma di terrorismo e corruzione di ogni genere. All’ingresso della Caserma avrete notato alcuni documenti storici, custoditi presso l’Archivio di Stato di Foggia, e messi a disposizione dal Direttore Dr Viviano Iazzetti che ringrazio, che mettono in evidenza l’arrivo nella Provincia di Capitanata dei Carabinieri, corpo armato del Regno Sabaudo, nel secondo semestre del 1860 allorquando inglobarono e sostituirono nelle funzioni la Gendarmeria borbonica.

Nei mesi successivi man mano vennero istituite nuove Stazioni Carabinieri, e dopo circa un anno dall’insediamento in provincia, il 14 giugno 1861, veniva comunicato al Governatore di Capitanata l'arrivo di cento Carabinieri, partiti da Napoli con un battello a vapore, da ripartirsi nelle varie residenze delle tre province pugliesi, precisando che per la provincia di Capitanata, dove erano presenti 33 Stazioni, i Carabinieri raggiungevano il numero complessivo di 325 tra quelli a piedi e quelli a Cavallo.  Nel febbraio del 1867 il Prefetto di Foggia Giacinto Scelsi inviava una nota al Ministero dell’Interno segnalando la necessità, a causa di un ordine pubblico perturbato da situazioni di depressione economica, di istituire la Stazione dei Reali Carabinieri in Mattinata.

L’attività di controllo del territorio trova il suo fondamento nelle Stazioni Carabinieri, capillarmente presenti su tutto il territorio della Provincia di Foggia, nei grandi centri urbani come nei piccoli comuni della provincia. Le Stazioni rappresentano le “unità operative elementari”, da cui l’Arma dei Carabinieri trae il più alto coefficiente di successo, che assicurano, nell’ambito territoriale di competenza, tutti i servizi di polizia, dalla prevenzione generale alle attività di polizia giudiziaria. I lusinghieri risultati conseguiti nel tempo confermano la straordinaria vitalità di questi reparti.

Ma il ruolo delle Stazioni, dei suoi comandanti, degli uomini e delle donne che costituiscono tutti i reparti della provincia, qui rappresentati solo da un numero contenuto, va ben oltre la capacità operativa del reparto. La conoscenza delle dinamiche sociali e criminali consente, infatti, di alimentare un circolo virtuoso di efficacia e fiducia nell’interazione con le comunità di appartenenza, esaltando il valore sociale dell’attività di polizia. Attività che si espleta attraverso il contatto continuo con il cittadino, per individuare le sue esigenze di sicurezza e soddisfarle, per soccorrerlo in caso di disgrazie, incidenti, infortuni o pericoli.

In tale quadro, i Carabinieri sono in grado di assorbire anche bisogni minuti, ansie e preoccupazioni non sempre direttamente corrispondenti all’incidenza di fenomeni criminali specifici, concretizzando una vera e propria attività di “rassicurazione sociale”. E’ molto importante certamente il rapporto personale e diretto con il cittadino, che  accresce la capacità di ascolto e favorisce la conoscenza e la fiducia reciproca, divenendo momento qualificato di vicinanza. Tutto ciò senza perdere la tipica connotazione operativa, rivolta specialmente ai reati di strada e a taluni fenomeni di disordine urbano.

L’attività di controllo del territorio si sviluppa anche nella importante fase delle investigazioni, che ci vede costantemente in rapporto con la Procura della Repubblica di Foggia e con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente del Tribunale di Foggia, dott. Domenico De Facendis, ed il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, dott. Leonardo Leonde De Castris, per l’eccellente clima di collaborazione che i Carabinieri trovano quotidianamente nei rapporti con gli Uffici da Loro rappresentati. Ciò ci ha consentito di ottenere quell’osmosi necessaria per condurre al meglio la lotta alla criminalità organizzata e alle forme diversificate di criminalità comune immediatamente percepite dalla collettività e pertanto maggiormente allarmanti.

In tale comunione di intenti si è riusciti a raggiungere risultati importanti, concretizzatisi nelle molteplici operazioni di servizio, tra cui ricordo:

  1. l’operazione “CORONAeseguita il 16 luglio 2013 unitamente al ROS di Bari, con l’arresto di 25 persone, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia, ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere armata di tipo mafiosa art.416 bis (in quanto inseriti nelle varie batterie della Società Foggiana), detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione con l’aggravante mafiosa, detenzione e porto abusivo di armi da sparo e materiale esplodente, danneggiamento, ricettazione, riciclaggio di autovetture;

  1. l’operazione “GOOD FELLAS eseguita l’8 novembre 2013 con l’arresto di 7 indagati contigui alla batteria “Sinesi/Francavilla”, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari in su richiesta della Procura della Repubblica di Bari in funzioni DDA, ritenuti a vario tipo responsabili di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, rapina, violazione della sorveglianza speciale detenzione e porto abusivo di armi da sparo con l’aggravante mafiosa;

  1. l’operazione “GOTHA 2013 eseguita il 20 novembre 2013  con l’arresto di 7 indagati, tra cui elementi di vertice della batteria “Sinesi-Francavilla”, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari in su richiesta della Procura della Repubblica di Bari in funzioni DDA per traffico internazionale di sostanze stupefacenti con l’aggravante mafiosa;

  1. per ultimo, il 30 maggio 2014 è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo propedeutico alla confisca emesso dal GIP presso il Tribunale di Bari su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia, di beni mobili, immobili e attività d’impresa riconducibili ad un esponente di vertice del clan mafioso “Sinesi/Francavilla”.  L’indagine patrimoniale ha fatto emergere la disponibilità di beni quantificabili in circa 900.000 €, pur essendo tutti fittiziamente intestati a prestanome o persone giuridiche non direttamente riconducibili all’indagato. Particolarmente significativo il giro d’affari emerso nella gestione delle slot, settore che storicamente si presta, per la considerevole mole di denaro contante maneggiato, a varie fattispecie di riciclaggio. Nell’anno 2013, le slot sequestrate hanno registrato ricavi per oltre 500.000 euro. La misura cautelare reale è la prosecuzione in termini di indagini patrimoniali della citata “Operazione GOTHA”.

Molto è stato fatto, ma tanto rimane ancora da fare. E l’Arma non si arrende certo davanti ai problemi; anzi, registriamo, grazie allo sforzo comune di tutte le Forze di Polizia, un calo costante della delittuosità: -1,9% in virtù dei circa 29800 delitti nel 2013 rispetto ai circa 30400 nel 2012, mentre registriamo addirittura un -15% nel primo quadrimestre dell’anno in corso – da 9775 a 8382 delitti nell’ambito dell’intera provincia).

Il grosso sforzo può essere facilmente percepito se si valuta che nel 2013 circa il 72% del totale dei delitti commessi (a fronte del 67% nel 2012) è stato perseguito dall’Arma con il  28% scoperti (a fronte del 25% nel 2012). Nel 2013, il 55 % degli autori di omicidio per cui procediamo (cioè l’82% del totale) è stato assicurato alla Giustizia. Nei primi mesi del 2014 l’Arma ha proceduto per due omicidi su quattro commessi in Provincia, uno dei quali è stato scoperto. L’Arma si occupa anche del 60% delle rapine consumate (scoperto il 22 %), nel 2013. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state arrestate 655 persone, con un trend che, presumibilmente, entro la fine dell’anno, potrebbe consentire di superare la quota raggiunta negli ultimi anni.  Già nel 2013 c’è stato un significativo incrementi nel numero degli arresti 34 % in più rispetto al 2012 (1519 nel 2013 e 1136 nel 2012)

Al fine di rendere più efficace l’azione di contrasto al crimine in una provincia così vasta come è quella di Foggia sono stati perseguiti obiettivi strategici in materia di armi, tutela dell’ambiente e tutela della circolazione stradale, con particolare attenzione a talune specie di violazioni, ritenute maggiormente espressioni di un diffuso atteggiamento di riluttanza e di avversione al rispetto delle regole da parte di un elevato numero di cittadini. E mi riferisco al mancato uso del casco protettivo per gli utenti di veicoli a due ruote , al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e, complice forse, la precaria, quanto generalizzata, congiuntura
economica, l’inottemperanza dell’obbligo della copertura assicurativa per i veicoli.

Il mancato e diffuso rispetto delle norme di comportamento previste dal codice della strada, che da sempre assume una dimensione di assoluto rilievo, ha imposto la necessità di predisporre un’immediata ed efficace azione di contrasto. Con il compito di assicurare un adeguato e capillare controllo sulle principali arterie d’ingresso alle città, finalizzato ovviamente anche alla prevenzione/repressione di comportamenti illeciti sotto il profilo penale, è stata disposta l’effettuazione di numerosi servizi a largo raggio, anche consorziati tra Comandi contermini al fine di ottimizzare le sempre minori risorse a disposizioni. Al termine di tali servizi sono stati conseguiti i seguenti risultati: circa 17.500 contravvenzioni nel 2013; quasi 11.000 solo nei primi mesi dell’anno in corso.

Di queste, quasi 2.700 (il 25%) e per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, circa 250 per il mancato uso del casco protettivo per gli utenti di veicoli a due ruote e 1.250 (il 12%) per mancanza della copertura assicurativa, con addirittura 1.400 i mezzi sequestrati (di media 350 veicoli al mese nella provincia vengono sequestrati perché senza assicurazione).

Per quanto riguarda le autorizzazioni di polizia, nei comuni ove non vi è la presenza di un ufficio di pubblica sicurezza sono stati incrementati i controlli al fine di evitare che armi detenute in modo non conforme possano essere oggetto di furto e quindi reimpiegate sul mercato illegale. Oltre 2000 i controlli nei primi mesi dell’anno, nel corso dei quali sono state sequestrate 54 armi.

Particolare attenzione è stata dedicata al contrasto dei reati ambientali con l’esecuzione, l’11 aprile 2014, di una importate operazione di servizio denominata “BLACK LAND” a conclusione della quale unitamente ai Carabinieri del NOE di Bari, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari, è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 14 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili del reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Nello stesso contesto, congiuntamente alla DIA di Bari, si è proceduto al sequestro di aziende, stabilimenti, automezzi pesanti (35 veicoli tra camion e ruspe, alcuni dei quali sono risultati rubati), discariche abusive per un valore totale di 25.000.000 € (venticinque milioni).

Si è trattato di una complessa ed articolata attività investigativa che ha interessato le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Avellino, Caserta, Salerno, Benevento, Potenza e Campobasso. Nell’ambito dell’azione di contrasto ai reati ambientali, inoltre, è stato costituito un apposito Team con l’obiettivo di contrastare ogni tipo di degrado ambientale ed individuare, in tutto il territorio della Provincia, le discariche abusive e l’abbandono di rifiuti di ogni genere.

Allo stato sono stati interessati 52 Comuni e sono state individuate 172 aree inquinate per la cui bonifica sono stati interessati i Sindaci che hanno l’obbligo di emettere apposita ordinanza per procedere al ripristino dello stato dei luoghi. Di ogni genere i rifiuti che sono stati rinvenuti: inerti misti da demolizione edile, materiale plastico-ferroso usurato, rifiuti solidi urbani, vetro, scarti di bitume, pneumatici, beni dismessi consistenti in lavatrici, frigoriferi e tv e ancora eternit e scarti della lavorazione di prodotti agricoli.

Al riguardo colgo l’occasione per rivolgere un ringraziamento per la costante e preziosa collaborazione lo rivolgo a tutti i Carabinieri dei Reparti Speciali dell’Arma, dagli elicotteristi del Nucleo Elicotteri di Bari, che nonostante le congiunturali difficoltà di bilancio ci continuano ad assicurare la loro presenza in occasione di importanti operazioni di servizio, al Raggruppamento Operativo Speciale di Bari, al Nucleo Ispettorato del Lavoro e al Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Foggia, nonché a quelli del Nucleo Operativo Ecologico e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari e del Nucleo Antifrodi Comunitarie di Salerno, con i quali sono stati raggiunti lusinghieri risultati in termini di prevenzione e repressione degli illeciti di competenza.

In questi due secoli l’Arma dei Carabinieri si è trasformata, evoluta, migliorata. E’ certamente cresciuta. Questo ennesimo compleanno non è, però, un punto di arrivo. E’, per noi, un nuovo punto di partenza. Con rinnovato entusiasmo e con la piena condivisione degli obiettivi da perseguire.  Senza impeto e fervore, anche la stessa celebrazione odierna non avrebbe senso e per questo sono particolarmente grato a quanti si prodigano – ogni giorno – con grande entusiasmo, e con la passione che ritengo sia alla base dell’agire di ognuno, per il conseguimento del bene comune.

Grazie di tutto e complimenti! Buon lavoro! Viva l’Arma dei Carabinieri! Viva l’Italia!".

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