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Una panchina per due

Una panchina per due

A cura di Leonardo De Santis

Discriminazioni vs integrazione e diritti civili: Foggia che fai?

Dal blog ‘Una panchina per due’ di Leonardo De Santis e Michele Sisbarra

LEO. C’era un fermento, si parlava, non si era spesso della stessa idea ma se ne parlava, oggi mi sembra che a Foggia, come dicono spesso  i conservatori, c’è altro da fare e a cui pensare. Gli episodi di razzismo, l’omofobia, le tutele dei lavoratori, ci dimostrano esattamente il contrario, non si deve mai smettere di parlare di diritti. Non riguardano solo il singolo cittadino e nella nostra costituzione sono espressi negli articoli 13 e seguenti. Foggia, ha vissuto un dibattito acceso, grazie all’azione di alcune associazioni e del gruppo consiliare che rappresentavamo, su temi civili quali il Testamento biologico e l’istituzione del registro comunale delle coppie di fatto.

Ora sono temi accantonati, anche da chi di questi dovrebbe farne una bandiera, ci aggiungerei il diritto all’integrazione che qui ultimamente sembra essersi trasformato nel diritto dei residenti ad escludere. Ho preso  atto della decisione del Prefetto di Bologna di bloccare il registro delle trascrizioni e mi verrebbe di fare un appello ai nostri rappresentanti politici, alcuni già attivi in questo campo, vedi Scalfarotto, di fare squadra e investire il Parlamento ed il Governo, a farsi carico di una questione che sta diventando imbarazzante anche come modello di coerenza con gli altri paesi europei. 

Attraverso la “cultura e l’informazione” si possono affrontare le discriminazioni che ormai sono un’emergenza non solo in  città, ma in tutt’Italia, servirebbe un sostegno più significativo alle azioni messe in campo dall’ufficio contro le discriminazioni e magari anche un sistema che emancipi il suo lavoro dai furori ideologici del ministro di turno, facendo interagire l’operato con quello delle amministrazioni locali, e se posso dirla tutta, ritengo che la spending rewiew sui costi della politica abbia prodotto tanti danni, tra i quali annovero l’impossibilità di creare un assessorato mirato su questi temi. E solo per chiarire, la lotta alle discriminazioni, in tutto il mondo, non è né di sinistra né di destra, solo in Italia queste battaglie di civiltà procedono a singhiozzo, inciampano e si arrestano a causa delle lotte di bandiera di una politica.

MICHELE: Madonna Santa, Leo, oggi ne hai proprio per tutti. Sono stramaledettamente in accordo con te su tutto, il che non è solito, ma vorrei raccontarti una storiellina per sottolineare che gli occhi nessuno riuscirà a farceli chiudere, neanche le finte parate. Vado al comune e qualcuno, dopo avermi salutato, passandomi una mano sulla spalla mi dice "caro Michele non è cambiato un cazzo, anzi! Hanno affidato il servizio di asilo a una cooperativa sembra vicina ad un assessore" chiedo in giro e sembra che sia proprio così.

Vedi Leo, noi avevamo cercato di alzare l'asticella socio culturale per tutto l'amore e il rispetto che nutriamo per questa città, ma il muro dell'insolente ipocrisia si è subito alzato a destra e a sinistra. Non è facile parlare di diritti civili, integrazione, cultura quando tutto è negazione di tali principi che sono fondamenta di una società che vuole migliorarsi.

Hai assistito ad un consiglio comunale della nuova maggioranza e della nuova minoranza? Sono pronto a scommettere che nessuna delle cose di cui tu parlavi sarà affrontata, pensa che il consigliere eletto come rappresentante degli immigrati non ancora è stato convocato e si auspicava che fosse sempre presente.

Perché non si riesce a comprendere che governare con processi di integrazione e rispetto dei diritti civili di ognuno è una strada che presuppone anche crescite economiche e culturali? Con la stessa franchezza ti assicuro che sarò pronto a fare pubbliche scuse se venissi platealmente smentito ma, in questo caso, mi piace vincere facile. Meh, fammene andare!

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