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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sunday Morning

Sunday Morning

A cura di Michele Fiscarelli

Elogio del dissenso ovvero Mainiero colpisce ancora

Dal blog Sunday Morning di Michele Fiscarelli

Bisogna riconoscergli il merito di aver messo tutti d'accordo. Il consigliere comunale Giuseppe Maniero, con la telefonata indirizzata al prefetto di Foggia Luisa Latella, ha riscosso il dissenso unanime di maggioranza ed opposizione, prestando il fianco alla contestazione contro di sé con un consenso trasversale ed unanime. A Mainiero, infatti, va riconosciuta l’abilità di saper fare opposizione anche dai banchi della maggioranza.

Il video ha fatto impazzire il web. In molti però hanno lamentato che Mainiero, reo di aver telefonato a favor di telecamera, fosse in cerca di visibilità. Fieri del proprio galateo istituzionale, amici ed avversari politici gli hanno impartito lezioni di buona creanza a suon di comunicati stampa.

Non credo che le sue parole abbiano procurato infamia ad alcuno. Raccogliendo la sua richiesta, prefetto e questore avrebbero potuto recarsi sul posto? Quantomeno per ragioni di opportunità, sì! Non posso negare che, al netto della forma alquanto discutibile, la coerenza che ne caratterizza il dissenso fa di Mainiero un maître à penser. Il suo profilo corrisponde all'identikit dell'uomo in rivolta descritto dal Nobel per la letteratura, Albert Camus: "Un uomo che dice no. Ma se rifiuta, non rinuncia tuttavia". Assuefatti all'idea che per avere successo sia necessario indossare la maschera di yes-man, la telefonata del consigliere al prefetto appare blasfema agli orecchi dei morigerati assertori dell'ortodossia istituzionale. Il tono polemico della conversazione denuncia i limiti dell’uomo. Un servitore delle istituzioni infatti non può abdicare alla lucidità, ma deve far percepire il suo spessore politico nelle avversità; un aspetto, questo, che - senza cedere alle lusinghe dell’ironia - a Mainiero è mancato a causa di un carattere passionale ed irruento.

Foggia è vittima di paradossi e contraddizioni come testimonia il fatto che la deflagrazione di tre ordigni in meno di una settimana non sia stata sufficiente a sopire le polemiche sui privilegi che la classe politica ha riservato per sé: dalla prelazione sull'acquisto dei biglietti di ingresso alla prima del Giordano alla gratuità della sosta nelle aree di parcheggio per assessori e consiglieri comunali. Lo sgomento dell'opinione pubblica dinanzi alla reazione inerme dello Stato alla sfida lanciata a suon di bombe dalla criminalità organizzata appare evidente. E pensare che fino a qualche giorno fa c’era chi gridava all’intimidazione alla vista dello striscione affisso dal centro sociale Scurìa contro una sede del Partito democratico!

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