Orgoglio e pregiudizio
Puglia Pride a Foggia nel Sunday Morning, blog di Michele Fiscarelli
Sobria, forse troppo! Ai limiti del politicamente corretto. Senza devastazioni, insulti o cori da stadio che trapelassero livore e volgarità. Al di là di ogni pronostico, una marcia che ha disatteso le aspettative di coloro secondo i quali un Pride, in assenza di depravazioni, Pride non è. Senza eccessi, trasgressioni né straordinarie provocazioni, ha attirato uomini e donne, supporter e oppositori, pettegole e voyeur. Il “Puglia Pride” è approdato a Foggia e ha sfilato lungo le vie del centro per rivendicare il riconoscimento dei diritti civili degli omosessuali, deludendo le aspettative di quanti agognavano natiche al vento, capezzoli fuori posto, mise fetish e performance bondage per gridare allo scandalo. Senza colpo ferire, il corteo ha scacciato il demone dell’intolleranza che alimentava i timori della vigilia e ha evidenziato la sensibilità dei foggiani verso gruppi sociali che, celebrando l'orgoglio tipico pugliese, invocano tutela giuridica per sé e il proprio partner.
A un tiro di schioppo da Polignano a Mare dove si è consumata la violenza ai danni di un omosessuale; a un tiro di schioppo dalla Turchia dove le forze dell'ordine hanno risposto con gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e proiettili di gomma agli slogan di protesta contro il regime di Erdogan pronunciati dai partecipanti alla tredicesima edizione del “LGBTI Pride Parade”; a un tiro di schioppo dagli Stati Uniti dove la Corte Suprema ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione anche alle coppie omosessuali; le maschere, la musica e le danze del “Puglia Pride” hanno colorato Foggia di arcobaleno, al netto di spettacoli folcloristici ed iperboli sensazionalistiche. Due volti di un'Europa alla resa dei conti: quello della Grecia che, nel segreto dell'urna, mette in gioco il suo destino e quello della Turchia, sempre vicina ma quanto mai distante dall'Unione, simulacro di un'Europa che in teoria è, in pratica potrebbe essere. Del “Puglia Pride” restano i volti, i sorrisi e le lacrime di chi ha creduto che un'altra Foggia fosse possibile. Di Istanbul invece rimane l'orgoglio di una manifestante che, dopo aver subito l'onta della violenza, si è rialzata e ha testimoniato con fierezza the dark side of the rainbow: un’icona, simbolo dell’orgoglio omosessuale e delle vittime del pregiudizio.
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