Fuggi da Foggia?
Dal blog 'Sunday Morning' di Michele Fiscarelli
Quanti di voi si son posti l’interrogativo: “Ma Foggia è la città più brutta della Puglia?”. Se non siete stati colti dall’amletico dubbio, non lasciatevi prendere dal panico: c’ha pensato Sara, autrice milanese dell’omonimo post.
Sara denuncia il disamore manifestato dai foggiani migrati al Nord verso la terra natia: “Sono fuggiti, dicono, da un ambiente chiuso, fermo, dove non accade nulla, dove manca tutto, non solo il lavoro. Qualcuno arriva a dire” sottolinea “che è la città più brutta della Puglia”. In visita a Foggia l’autrice, residente a Vanzago, di primo acchito resta sgomenta alla vista di “palazzine cadenti, proprietà lasciate a marcire, cani randagi che girovagano famelici per le strade” e delusa dal constatare che i foggiani (notoriamente ‘amande d’i frustìre’) “correvano tutti trafelati e abbastanza diffidenti nei confronti dei forestieri”. Al termine del suo viaggio conclude che "Foggia non è una brutta città, i tesori ci sono, ma la bellezza bisogna andarsela a cercare".
In viaggio verso Modena in compagnia di un collega, invece, ebbi l'occasione di svestire i panni del foggiano per indossare quelli di un montesantangiolese. Mi spiego meglio! Vincenzo era ed è innamorato del suo paese al punto da menzionarlo ad ogni piè sospinto. Negli interlocutori infatti riuscì ad ingenerare il dubbio che non fossimo foggiani, ma di Monte... Correva l'anno 2006!
A Sara è stato offerto un ritratto di Foggia che nulla ha a che vedere con l’amore manifestato da Vincenzo nei confronti della sua terra, quasi al limite del campanilismo. Purtroppo abbiamo perso la nostra identità e smarrito il senso di appartenenza che rende coesa una comunità, probabilmente assuefatti all’idea di essere tra le ultime province dello Stivale. I primi detrattori della foggianità siamo noi, dimentichi della nostra storia, ignari del nostro patrimonio culturale, in grado soltanto di intendere la cosa comune come un bene da depredare.