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Sabato, 20 Aprile 2024
Il cortile e il pancotto

Il cortile e il pancotto

A cura di Massimiliano Arena

E ora chi verrà a investire a Foggia?

Dal blog 'Il Cortile e il Pancotto" di Massimiliano Arena

Lo scorso 30 ottobre, nell’ambito della manifestazione Jugaad Innovation, ebbi modo di ribadire che per rilanciare l’economia foggiana, prima di giungere alla lettera G come Gino Lisa, bisogna passare per la lettera C, come Corruzione e Criminalità. Mettiamo che domani costruiscano un aeroporto internazionale, che diventi hub strategico per il traffico europeo e mediterraneo, mi chiedo: quale investitore leggendo le cronache di questo ponte festivo avrà il coraggio di venire a investire dalle nostre parti? Perché mai un imprenditore dovrebbe rischiare di fare i conti con criminalità e corruzione dilagante, uniti a una soglia di impunità da terzo mondo? Anche perché se oggi clicchi “Foggia” su Google lo scenario della prima pagina del motore di ricerca è inquietante. A meno che non si voglia trasformare il malaffare in marketing territoriale, hai visto mai!

Tornado seri, lasciamo cavalcare l’onda del Gino Lisa a chi non ha altro di meglio da dire da qui alla competizione delle regionali, magari i medesimi che si affannano ad assicurare i garganici che presto arriveranno i soldi della ricostruzione. La faccia tosta è come un diamante, è per sempre. Insisto sul dato politico, perché mi pare che sia il livello che più possa incidere, e meno abbia voglia di farlo. Se entro a Foggia, da qualsiasi ingresso della città, l’orizzonte urbanistico è desolante. Il messaggio è: qui tutto è brutto, e dove tutto è brutto, tutto è permesso. E’ quella che in sociologia va sotto il nome di teoria della finestra rotta. Con essa si indica quella teoria sociologica secondo cui investendo le risorse, umane e finanziarie, nella cura dell'esistente e nel rispetto della civile convivenza si ottengono risultati migliori rispetto all'uso di misure repressive.

Al contrario, trascurando l'ambiente urbano, si trasmettono segnali di deterioramento, di disinteresse e di non curanza. Ad esempio l'esistenza di una finestra rotta potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale. Nel 2007 all'Università di Groningen hanno condotto una serie di esperimenti sociali controllati in determinati contesti urbani, da cui è palesemente risultato che l'effetto del disordine esistente (come la presenza di rifiuti o l'imbrattamento da graffiti) aveva proporzionalmente aumentato l'incidenza di criminalità aggiuntive come il furto, il degrado o altri comportamenti antisociali. 

Alle scorse elezioni comunali, non va sottaciuto come molti dei candidati, di ogni schieramento politico, abbiano attinto consensi in larghe fasce deboli della popolazione, promettendo posti di lavoro, colloqui di lavoro (veri o presunti), sanatorie, licenze, regolarizzazioni, sussidi. Quanto di pedagogico ci sia in tutto ciò lo sanno solo loro, aggrappati a poltrone e primi posti nelle marce e nelle fiaccolate.

Il ponte festivo pasquale, nella sua triste cronaca, non è una causa, bensì un effetto. Ora il secondo errore sarebbe quello di rimanere concentrati sul problema e non sulla soluzione. Modello Ercolano, abbellimento di centro e periferia, servizi sociali di prevenzione, politiche giovanili, sostegno alla autoimprenditorialità e massiccio investimento in cultura. Il resto (esercito, ronde, vigilantes) sono come l’Aulin: calmano l’emicrania, ma non sconfiggono la causa dell’emicrania.

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E ora chi verrà a investire a Foggia?

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