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A cura di Luca Zichella

Hai perso il lavoro e non puoi pagare l’affitto? Se sei incolpevole non rischi lo sfratto!

Si chiama ‘Morosità Incolpevole’, dal blog del ragioniere foggiano Luca Zichella

Hai perso il lavoro e non puoi pagare l’affitto? Non pensare subito allo sfratto: da luglio 2014 la legge italiana tutela anche gli inquilini impossibilitati a pagare il canone di locazione, per cause di forza maggiore. La fattispecie prende il nome di morosità incolpevole: il suo contenuto è esplicitato nel testo del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previsto dal decreto-legge n. 102/13 pubblicato in Gazzetta Ufficiale.  Nel provvedimento – disponibile sul nostro sito – sono elencati i casi in cui la morosità diventa incolpevole: chi si trova in questa situazione ha diritto ad accedere ai fondi pubblici appositamente stanziati.

I casi di morosità incolpevole. Il provvedimento elenca una serie di casi tassativi in cui la morosità diviene – appunto – incolpevole. Solo con l’accertamento di questa situazione, l’inquilino in difficoltà ha diritto di chiedere l’accesso a fondi pubblici per supplire il mancato pagamento. Eccone alcuni:

  • perdita di lavoro per licenziamento;
  • accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
  • cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale;
  • mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
  • cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore;
  • malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la riduzione del reddito complessivo;
  •  necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.


Le risorse. In seguito all’emanazione del provvedimento, sono stati stanziati per le regioni circa 20 milioni di euro, che potranno essere anche aumentati dalle stesse. Ai Comuni spetta il compito di comunicare ai Prefetti l’elenco dei soggetti che hanno richiesto il contributo: gli inquilini in difficoltà potranno chiedere fino a 8 mila euro per recuperare il contratto, previo accordo con il proprietario, oppure utilizzare la somma come deposito cauzionale o sanare la morosità insorta.

I requisiti. Per accedere al contributo occorre presentare:

  • ISEE sino a 25.000 euro;
  •  oppure ISE sino a 35.000 euro;
  • eventuale atto di intimazione di sfratto per morosità;
  • un contratto di locazione registrato;
  • cittadinanza italiana o regolare titolo di soggiorno.

La richiesta tuttavia sarà poi gestita dal Comune di residenza del soggetto che presenta la domanda.

Leggi il testo del “Decreto Morosità Incolpevole” sul nostro sito.

Per approfondire: https://www.lucazichella.it/index.php/normative


 

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