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Salute

Mappatura dei nei: come funziona e come riconoscere quelli a rischio

Forma, simmetria, colore e dimensioni, queste sono le caratteristiche principali da tenere sotto controllo nei nei. Grazie alla mappatura possiamo realizzare un controllo approfondito e preventivo. Vediamo come funziona

I nei possono essere affascinanti e sensuali, in particolare il tipico stereotipo di bellezza è quello di averne uno sopra il labbro. Non sono solo un sinonimo di fascino e mistero, spesso ci mandano anche dei segnali sulla nostra salute. Ecco perché si dovrebbe sempre effettuare un controllo periodico (almeno una volta l’anno) dei nei.

Inoltre l'esposizione al sole non deve essere eccessiva: nel nostro paese ci sono località calde e soleggiate, non è da meno Foggia che con le sue temperature miti si caratterizza per delle estati calde e afose. Con il sole che picchia i nei non sono al sicuro e il controllo deve essere più rigoroso, sia per i grandi che per i bambini

Per facilitare il compito e avere uno screening accurato e approfondito, ci viene in aiuto la dermatologia. Una delle visite consigliate, se abbiamo tanti nei, è quella che prevede la mappatura.

La valutazione svolta dal dermatologo consiste nel monitoraggio dei nei osservandone la forma, la simmetria, i bordi, il colore e le dimensioni. L’obiettivo della mappatura, realizzata con mezzi poco invasivi, è quello di prevenire o individuare eventuali neoformazioni atipiche, presagi di possibili tumori della pelle.

Cosa sono i nei

I nevi, conosciuti comunemente come nei, sono delle macchie di colore scuro che appaiono sulla pelle a causa dell’accumulo di melanociti, le cellule che producono melanina.

I nei sono di due tipologie:

  • congeniti: quando sono presenti fin dalla nascita;
  • acquisiti: se appaiono nel corso della vita.

Fino a quando forma e colore rimangono invariati non dobbiamo preoccuparci, Nel momento in cui notiamo anche un piccolo cambiamento è bene consultare un dermatologo che procederà con un controllo approfondito seguendo la regola dell’ABCDE. L’acronimo indica le caratteristiche a cui prestare maggiore attenzione:

  • Asimmetria della forma;
  • Bordi se si presentano irregolari o frastagliati;
  • Colore cangiante;
  • Dimensioni sempre più grandi;
  • Evoluzione in breve tempo,  della forma, dimensione o colore.

In cosa consiste la mappatura dei nei

Oltre a prenotare la visita da un dermatologo, l’esame non comporta particolari preparazioni. In generale per rendere il lavoro più facile al dermatologo è consigliabile prendere alcuni accorgimenti.

Per le donne è meglio presentarsi alla visita senza trucco o smalto alle unghie. Per gli uomini è meglio sfoltire la barba o i baffi per rendere visibile la pelle sottostante. In generale è meglio comunicare allo specialista se in famiglia ci sono stati casi di melanomi.

La visita dal dermatologo permette di creare una sorta di mappa dei nei presenti sulla nostra epidermide, annotando dimensioni, forma e colore. Dopo la prima visita, le successive serviranno a tenere sotto controllo l’evoluzione di quelli già individuati e a stabilire l’apparizione dei nuovi.

La mappatura inizia con un controllo a occhio nudo dell’epidermide. Lo specialista, dopo aver fatto accomodare il paziente sul lettino, procede con l’esame a occhio nudo della pelle osservando i nei presenti. Se il dermatologo individua alcune macchie dalla forma sospetta, allora deciderà di eseguire esami approfonditi.

I metodi per analizzare questo tipo di nei sono due:

  • esame dermatoscopico manuale: tramite una lente di ingrandimento molto potente, il medico osserva in modo accurato la macchia. Il macchinario permette di esaminare la superficie cutanea e gli stati al di sotto che non potrebbero essere visti ad occhio nudo;
  • videodermatoscopia digitale: in questo caso il dermatologo analizza l’epidermide con una telecamera a fibre ottiche collegata ad un computer che permette l’indagine approfondita. Le immagini al alta risoluzione vengono salvate attraverso sistemi computerizzati. Il medico avrà a disposizione la struttura del neo per analizzare lesioni sospette, vascolarizzazioni e reticolo del pigmento, per poi sottoporlo all’esame istologico in caso di dubbi sulla natura della macchia.

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