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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il Tar interviene sull'ordinanza "anti-plastica": "Sospeso solo l'obbligo della cellulosa nei bar, non la nostra battaglia"

Il Tar Puglia ha sospeso l'ordinanza balneare della Regione Puglia nella parte relativa all'uso della cellulosa biodegradabile nei bar delle spiaggia. Introna: "Se le Istituzioni hanno bisogno di un percorso che può avviarsi solo nel momento in cui l'Italia avrà fatta propria la direttiva UE, questo non vuol dire che iniziative spontanee dei cittadini debbano risultare interdette"

Divieto di plastica in spiaggia. "Il Tar Puglia ha bocciato un atto, non la battaglia contro la plastica". Lo precisa l'ex presidente del consiglio regionale Onofrio Introna in merito all'Ordinanza balneare della Regione Puglia che vieta l'utilizzo di plastica monouso

Sull'ordinanza si è pronunciato il Tribunale Amministrativo che ha sospeso l'ordinanza, ma soltanto in una parte specifica, quella che prevedeva l'obbligo della cellulosa biodegradabile nei bar delle spiagge, "ma non ha bocciato la campagna di civiltà contro la plastica". 

Le sezioni unite del Tar - precisa Introna - hanno ritenuto indebita l’iniziativa regionale, prima dell’adozione in Parlamento delle nuove norme europee, di vietare piatti, bicchieri, posate di plastica monouso. Se le Istituzioni hanno bisogno di un percorso che può avviarsi solo nel momento in cui l'Italia avrà fatta propria la direttiva UE, questo non vuol dire che iniziative spontanee dei cittadini debbano risultare interdette.

La sensibilità delle comunità può fare la differenza. Nessuno può impedire a ciascuno di noi e soprattutto agli imprenditori delle spiagge e agli stessi produttori di adottare autonomamente comportamenti “plastic free”, a tutela dell'ecosistema e della qualità delle acque, tanto più in questo periodo estivo-balneare e a salvaguardia della flora e della fauna marina. Sono sotto gli occhi di tutti gli spiaggiamenti di cetacei soffocati da buste di plastica ingerite in mare.

La plastica non degradabile resta un killer per secoli nelle acque. Per questo, l'esempio virtuoso di una collettività civile e progredita come quella pugliese può diventare determinante ai fini di un sollecito recepimento della direttiva europea nel Parlamento italiano.

Vanno incoraggiati peraltro gli imprenditori e gli esercenti degli stabilimenti balneari che si sono già attrezzati ed hanno già messo in atto misure valide.

Il Tar non ha invalidato la sfida alla plastica, non si torna indietro: avanti ancora per scongiurare la catastrofe ambientale.

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