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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Benvenuti a Rocchetta Sant'Antonio, il paese dove non arrivano le bollette dell'acqua ma i solleciti di pagamento sì

Pinuccio e il fido Sabino nel piccolo centro dei Monti Dauni, dove molti cittadini non ricevono bollette da giugno. Aqp: "Non eravamo a conoscenza del disservizio". L'assessore Mangino: "Falso, abbiamo fatto la segnalazione a novembre"

C’è un comune dove da quasi un anno i cittadini non pagano le bollette dell’acqua. Ma chiariamo subito, non è il frutto della loro negligenza, anzi. I problemi sono altri. Siamo a Rocchetta Sant’Antonio, piccolo e meraviglioso comune dei Monti Dauni, al confine con la provincia di Avellino, della quale faceva parte fino alla fine degli anni ’30. Un comune che non raggiunge i 1900 abitanti, anch’esso vittima di un evidente calo demografico (come in molti altri centri della provincia di Foggia).

Il centro, suo malgrado, è finito dritto in una puntata di Striscia la Notizia, andata in onda mercoledì sera. Protagonista, il comico barese Pinuccio, alias Alessio Giannone, giunto a Rocchetta per rendere pubblico il disservizio, con annesso disagio, vissuto dagli abitanti.

Il servizio su Striscia la Notizia

I cittadini di Rocchetta non pagano le bollette dell’acqua semplicemente perché non le ricevono. Un problema temporaneo, si potrebbe pensare, se solo il disservizio non andasse avanti dallo scorso giugno. Oltre sei mesi di bollette non pervenute, malgrado le reiterate segnalazioni dei cittadini. Che cosa sia successo non è dato saperlo, ma intanto a gennaio del 2019 arriva la stangata. A tutti i cittadini giungono i solleciti di pagamento, nei quali si intima a saldare il dovuto e in tempi rapidi (fatture che in alcuni casi superano i 600 euro), pena la sospensione della fornitura dell’acqua. Immaginate il disagio per le famiglie, molte delle quali composte da persone anziane. E non è finita qui. Perché alle mensilità inevase, si aggiunge anche la mora da applicare alle successive bollette.

Da qui l’appello a Pinuccio, giunto nel piccolo comune dei Monti Dauni per fare luce sulla questione. L’arcano viene svelato quasi subito: responsabile del mancato invio delle bollette è una azienda di poste private, alla quale Acquedotto Pugliese ha affidato il servizio di consegna di bollettazione della fornitura idrica. I solleciti, invece, sono puntualmente arrivati perché inviati direttamente da Poste Italiane.

“Ho chiamato Acquedotto Pugliese, e mi è stato detto di contattare l’azienda che si occupa della consegna delle bollette. Ma ogniqualvolta ho provato a chiamarli non ho ricevuto risposta. Sono disposto a pagare i miei consumi, non la mora”, racconta un anziano cittadino di Rocchetta.

“Acquedotto Pugliese non era a conoscenza del disservizio, chiederemo al nostro fornitore conto della loro attività, effettueremo delle verifiche e provvederemo a stornare le more dai nostri clienti”, promette Vito Palumbo, Responsabile Comunicazione di Acquedotto Pugliese, contattato dall'inviato del programma di Antonio Ricci. A smentirlo, però, c’è un documento pubblicato su Facebook dall’assessore al comune di Rocchetta Raffaele Mangino. Una lettera protocollata il 9 novembre scorso, nel quale si fa presente all’Acquedotto Pugliese il disservizio in essere dal mese di giugno, e “si chiede, viste le numerose lamentele da parte degli utenti presso i nostri uffici, di provvedere con urgenza al fine di ripristinare il servizio ai nostri cittadini”.

“Per la corretta informazione e per smentire quanto riportato dal responsabile della comunicazione dell’acquedotto, intervenuto nel servizio, che ha asserito di non essere a conoscenza del disservizio, posso sicuramente affermare che è tutto falso, in quanto il sottoscritto, con la lettera qui allegata, ha comunicato il disservizio all’AQP a novembre 2018, dopo aver più volte sollecitato telefonicamente gli uffici dell’AQP, nei mesi precedenti, senza ottenere alcun risultato. Avevamo anche suggerito che le bollette fossero tutte recapitate in Comune e che avremmo provveduto noi alla distribuzione, anche perché, come tutti sappiamo, spesso le bollette sono intestate a persone decedute anche da molto tempo. In merito a questa nostra proposta, ci è stato riferito che per la privacy tutto ciò non era possibile e che, il compito spettava alla società a cui avevano affidato il servizio”, ha aggiunto Mangino.

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