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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Ripristiniamo i matrimoni civili" (con guanti e mascherina). La proposta di Iacovangelo. "Diamo un segnale di speranza ai foggiani"

Il consigliere propone di riprendere le celebrazioni in Comune rispettando le disposizioni previste dalla normativa vigente in materia di sicurezza relativa all'emergenza Covid19, garantendo il distanziamento sociale e muniti di Dpi

"Non si può non considerare l'unione civile una situazione di necessità, soprattutto in ragione di tutto quello che costituisce il vincolo del matrimonio civile nell'osservanza dei doveri e dei diritti che i coniugi, magari anche con figli, acquisiscono secondo il codice civile". Lo afferma il consigliere comunale Dario Iacovangelo che propone di ripristinare le celebrazioni dei riti civili nel Comune di Foggia, sospesi per effetto dell'emergenza Coronavirus. "Ritengo che sia opportuno farlo per dare un segnale di ripresa, di continuità della vita amministrativa, sociale, e di speranza per la nostra città, in un momento delicato che l'umanità sta attraversando".

Il consigliere comunale di Forza Italia ha inviato formale istanza a mezzo posta certificata all'Ufficio Stato Civile e al sindaco Franco Landella, anche alla luce delle tante richieste che gli sono pervenute in merito, da ultima quella di una coppia che ha urgenza di celebrare le nozze per "motivi imprescindibili di lavoro". "Il decreto del Presidente del Consiglio non ha vietato i matrimoni - ha spiegato nella sua missiva - ma per le misure di sicurezza imposte si è valutato di sospendere le celebrazioni, per non creare assembramento".

Dario Iacovangelo porta l'esempio di altri comuni in cui sono stati celebrati i riti civili in piena emergenza Covid19: per citarne alcuni, Ostia, Ancora, e Matera, nei giorni tra il 19 e il 28 marzo. Il consigliere invita il sindaco e gli uffici preposti a rivedere la posizione presa in merito alle sospensioni dei riti civili, "attuando nuove disposizioni di contenimento con tutte le dovute precauzioni, dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherine) e distanze sociali garantite dalla sola presenza di chi dovrà officiare le nozze, i coniugi e due testimoni, nel pieno rispetto del Dpcm".

Sarebbe "un segno di maturità istituzionale", afferma, "soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria e quindi sociale che stiamo attraversando".

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