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Concluso il Progetto “Sole”, pomeriggi di confronto tra detenuti domiciliari e volontari dell’UlEPE

Numerosi gli incontri, organizzati all’UlEPE di Foggia, per fornire elementi utili alla revisione critica della persona e a incoraggiare riflessioni sulle proprie esperienze di vita. Gli operatori: “Opportunità importante per illustrare aspetti fondamentali della cittadinanza attiva e per analizzare le emozioni”

La preparazione di un ritorno più responsabile in società e la prospettiva di una migliore convivenza in famiglia. Questi gli obiettivi del progetto “S.O.L.E.” (Sentieri Oltre L’Esecuzione) realizzato nella sede dell’UlEPE Foggia, l’Ufficio locale di Esecuzione Penale Esterna diretto da Mirella Malcangi e concluso il 20 dicembre scorso.

Il progetto, della durata di un mese, è stato destinato a tre persone in detenzione domiciliare – Paolo, Pietro e Pompeo - e ha visto il coinvolgimento dei volontari dell’UlEPE Maria Eugenia Di Carlo, Michele Forti, Annalisa Graziano, Angela Malizia e Luigi Talienti, con la supervisione dei funzionari UlEPE Anna Maria Terlizzi, Enza Rainone e Carmela Sassone.

“La detenzione – spiegano gli operatori coinvolti – causa l’interruzione, spesso improvvisa, delle relazioni affettive e familiari. La detenzione domiciliare, che spesso segue quella in carcere, obbliga ad una permanenza forzata e continuata in casa, con la difficoltà di ricostruire le stesse relazioni. Molti detenuti domiciliari non riescono facilmente a socializzare problemi e carenze, a ritrovare senso e responsabilità personale nell’ambito della relazioni affettive e a esprimere le proprie emozioni. Incontri che affrontino queste tematiche, anche nell’ottica del mutuo aiuto, illustrino gli aspetti fondamentali della cittadinanza attiva e aiutino ad esprime le emozioni, rappresentano un’opportunità”.

Il progetto si è sviluppato nell’arco di un mese, con due incontri settimanali, finalizzati a fornire elementi utili alla revisione critica della persona, sviluppando capacità interpretative retroattive, grazie al racconto dei vissuti pregressi. Sono state incoraggiate riflessioni critiche rispetto alle proprie esperienze di vita, grazie al confronto e alla riflessione, in un clima di dialogo e si è cercato di stimolare la collaborazione, all’interno del gruppo di lavoro, per la realizzazione di un fine comune

Nel corso dell’incontro finale, cui hanno partecipato anche alcuni familiari e due ex docenti di uno dei beneficiari, i presenti hanno fatto un bilancio dell’esperienza vissuta, per tutti positiva.

“È stata un’esperienza importante e speriamo che questo tipo di percorso possa continuare. Gli incontri sono serviti a confronti e riflessioni, ma anche a vivere più serenamente l’ultimo periodo di detenzione domiciliare”, il commento dei beneficiari del progetto.

Angela Malizia ha voluto leggere un messaggio per ringraziare i partecipanti. “Oggi questa festa segna la vita della nostra piccola opera. L’avventura appena terminata – ha sottolineato - mi ha riempito il cuore di gioia, dopo aver visto la disponibilità e la volontà di tutti noi volontari impegnati nell’organizzazione di questo avvenimento. Vorrei che ognuno di noi si fermasse un attimo a pensare quanto il proprio lavoro di volontariato abbia contribuito al bene comune. Ora dobbiamo trovare il giusto entusiasmo per andare avanti. ‘Sole’ deve restare un luogo di confronto schietto e sincero in cui ci sono problemi, come in tutte le famiglie, ma dove tutti lavorano al medesimo obiettivo”.

Il pomeriggio, ricco di emozioni, si è concluso con lo scambio di auguri e l’impegno a proseguire con un nuovo “SOLE”.

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