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Sab sta meglio, ma la battaglia di Alessandra prosegue: "A Castelluccio dei Sauri i cani sono un problema secondario"

La volontaria prosegue la sua battaglia e denuncia la situazione nella stanza post-sterilizzazione situata nell'isola ecologica di Castelluccio dei Sauri: "Due cani sono andati dispersi durante l'ispezione e altri sette vivono in condizioni precarie. Ma per il sindaco quello dei cani è un problema secondario"

Sta meglio Sab, il cane di Castelluccio dei Sauri protagonista - suo malgrado - di una polemica con il sindaco del Priore. Come noto, il cane - un randagio, e quindi di proprietà del Comune - era stato soccorso dalla volontaria Alessandra Augelli, e affidato alle cure del veterinario. Malgrado le condizioni gravi, il sindaco aveva disposto la reimmisione sul territorio. Decisione poi annullata a seguito del parere contrario da parte dell'Asl. Sab ora risiede presso l'abitazione della Augelli "e ci resterà fino a quando non sarà adottato", dichiara a FoggiaToday la volontaria, mentre il sindaco ha garantito che il Comune coprirà le spese per le cure. Ma c'è dell'altro. Sì, perché quello che poteva sembrare un episodio singolo, ha invece messo alla luce una situazione assai più complessa. 

Sab, infatti, prima dell'incidente risiedeva in un locale autorizzato dall'Asl, presente all'interno di un ex mattatoio di Castelluccio, ora riconvertito in isola ecologica per la raccolta differenziata. All'interno della struttura, si è provveduto alla recinzione di un locale, nella quale c'è una stanza adibita alla degenza post sterilizzazione di un solo cane alla volta. La Augelli se ne prende cura avviando poi l'iter dell'adozione. Il problema è che quella stanza non è più gestibile, perché di cani, ora, ce ne sono ben sette: "Lo scorso anno fu accolta una cagna in stato di gravidanza avanzato; furono diverse le mie sollecitazioni affinché venisse sterilizzata, ma il mio appello rimase inascoltato. A giugno la cagna ha partorito sette cuccioli. La madre, dopo essersi ristabilita, è stata sterilizzata e rimessa sul territorio. I sette cuccioli, invece (che ora hanno sette mesi, ndr), risiedono ancora lì in attesa di una sterilizzazione", denuncia la Augelli. La stessa vicenda di Sab dimostra plasticamente la precaria situazione dei cani: "Trovandosi in quell'ambiente, ha ingerito qualcosa nell'isola ecologica, mentre effettuavamo la pulizia delle due stanze, che gli ha prodotto un'occlusione. Grazie alle cure antibiotiche l'occlusione è venuta meno e Sab ha espulso una busta di plastica. Ma ora ha lo stomaco compromesso, deve stare al caldo e ha bisogno di restare sotto controllo", fa presente la volontaria.  

E non finisce qui: "I sette cani sono quasi tutti in calore, pur essendo fratelli e sorelle si disconoscono. La loro condizione potrebbe portarli presto a farsi del male seriamente o ad accoppiarsi tra loro. E intanto, ieri, una cucciola è stata aggredita dai fratelli".

Tutto questo si è verificato in seguito a una ispezione disposta dal Sindaco del Priore, ed effettuata da un vigile urbano e da un medico veterinario all'insaputa della stessa Augelli, contrariamente alla consuetudine: "Mi hanno sempre chiamata in quanto frequentatrice e conoscitrice delle abitudini degli animali. Una cosa curiosa, che è accaduta subito dopo l'articolo apparso sul vostro portale", spiega la Augelli. 

L'ispezione, però, è stata effettuata durante le ore in cui l'isola ecologica è aperta al transito; dalle 10 alle 12, infatti, i cittadini possono recarsi a consegnare i rifiuti residui che non hanno potuto conferire durante la raccolta differenziata porta a porta. "Durante l'ispezione hanno liberato i cani, compresi i due volpini che sono andati dispersi, gettando al vento la chance di un'adozione. Inoltre, si tratta di cani che non hanno mai vissuto in strada, sono al freddo e senza rifugio, né cibo né acqua. La loro vita è in pericolo".

Ma c'è dell'altro: i sette cuccioli che, date le condizioni, erano stati divisi in due settori distinti, al termine dell'ispezione sono stati rimessi in un unico ambiente: "È evidente che chi ha eseguito l'ispezione non poteva conoscere la situazione dei sette cuccioli. Quando sono tornata ho notato che una cucciola era stata azzannata". 

"La situazione è al limite - prosegue la Augelli - e credo sia giunto il momento che gli animali vengano presi e portati in un canile sanitario convenzionato, che ne tuteli la salute. Attualmente non vivono in condizioni accettabili e io, pur volendo aiutare l'Asl e il Comune, non mi sento di avallare il maltrattamento di cui sono oggetto i cani. Ho anche chiesto, via pec, un incontro agli organi competenti, non ho ricevuto alcun riscontro. Intanto ho avvisato le guardie zoofile affinché ispezionino il luogo". 

La Augelli si occupa del problema randagismo a Castelluccio dal 2016 e di risultati ne sono stati raggiunti, malgrado sia rimasta sola a causa del progressivo disimpegno di altre volontarie scoraggiata dalla mancanza di sostegno da parte delle istituzioni: "Abbiamo effettuato sterilizzazioni a tappeto, completato tante adozioni, anche fuori dalla provincia di Foggia. Addirittura, una in Belgio. Gestisco anche due colonie feline, regolarmente censite dall'asl veterinaria. Questo lavoro avrebbe bisogno di un supporto maggiore, anche in fase di programmazione, da parte dell'Asl e dell'Amministrazione. Richieste puntualmente disattese. Ho persino invitato il sindaco a casa mia per verificare lo stato di salute di Sab, anche quell'invito è rimasto senza risposta". 

La volontaria rivela anche di aver sperimentato il progetto 'Zero cani in canile': "Piuttosto che rimettere i cani sul territorio, li affidavamo a una campagna di un'azienda agricola, dove avevamo realizzato un recinto che li potesse accogliere. È capitato che alcuni cani siano stati adottati dai clienti che si recavano ad acquistare i prodotti o dagli stessi proprietari. Un progetto realizzato da me, non dall'Amministrazione che invece bocciò la mia proposta. Eppure, si tratta di un comune di 2300 abitanti, dove c'è un cane padronale ogni tre abitanti. Non abbiamo neppure un'area dog, e questo è piuttosto grave se si pensa che siamo un comune riciclone, ma non sappiamo dove conferire le deiezioni canine". 

Non mancano le proposte, come quella di affidare le cure dei cani a un canile sanitario convenzionato, come quello di Cerignola che avrebbe dei box disponibili oltre a un rifugio attiguo. "C'è anche l'ippodromo dove ci sono delle stalle vuote. Si potrebbe chiedere al Ministero l'autorizzazione e realizzare un canile sanitario consorziato". Canile sanitario che a Castelluccio non c'è, malgrado la legge lo imponga per la cura di un cane che sta male. "Purtroppo le mie sollecitazioni rimangono inascoltate. Quello dei cani è considerato un problema secondario, ma non dovrebbe essere così. In tante occasioni, non avendo collaborazione, ci ho rimesso di tasca mia per le cure veterinarie. Senza contare che anche per il foraggiamento e per la pulizia del locale sono io a provvedere. E questo, al di là del mio amore per gli animali, è troppo". 

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